La “damnatio memoriae” di Teodorico e dei teodoriciani

Damnatio memoriae

Riprendo un articolo del blog di Chantal Fantuzzi “Paidea kai Sophia“, per parlare della “damnatio memoriae” di Teodorico e dei teodoriciani.

Riporto questo stralcio dell’articolo, il quale è intitolato “L’Italia di Teodorico tra Roma e Costantinopoli”:

Con il “successore spirituale” di Stilicone, ovvero Ezio (che, alla stregua del suo predecessore, pur essendo di origine barbara difendeva i confini di Roma, aprendosi all’inclusione dell’elemento barbaro nell’esercito romano stesso), l’impero d’Oriente e quello d’Occidente si riavvicinarono, anche grazie alle relazioni tra i rispettivi personaggi di spicco, Teodosio II per l’Oriente e Galla Placidia per l’Occidente, ma con l’assassinio di Ezio, l’Italia si ritrovò a mezza via tra l’ingerenza di Costantinopoli e l’elemento barbaro ormai inevitabilmente consolidato, tutto ciò portò alla graduale e irreparabile frattura tra Oriente e Occidente.

Mentre in Occidente si sviluppò, nel corso del V secolo, il distacco tra la potenza dei dittatori militari e la grandezza dei principi, in Oriente la politica antigermanica impedì di ricorrere, così sovente come in Occidente, ai comandanti di origine barbara (in particolare alani). Anche in Oriente tuttavia si fu costretti ad accogliere folte genti ostrogote sul Danubio, ma Costantinopoli reclutò milizie isauriche (Asia Minore meridionale) per arginare il pericolo delle invasioni. E isaurico fu proprio lo stesso Zenone, che prima liberò la penisola balcanica dagli Ostrogoti combattendo proprio contro il loro re, Teoderico, poi, divenuto genero dell’imperatore d’Oriente, gli succedette al trono. Quando Zenone sconfisse Teoderico, lo orientò, nel 489, verso l’Italia, contro Odoacre: si concludeva, così, quel movimento circolare principiato un secolo prima, che aveva visto i Visigoti devastare la penisola balcanica per poi orientarsi verso l’Italia, e che ora terminava con la liberazione dei Balcani dagli Ostrogoti, i quali venivano avviati verso l’Italia dai loro vincitori, gli isaurici-romani d’Oriente. Zenone era sì un barbaro, nonostante l’Oriente avesse attuato una politica apertamente anti barbara, ma era un barbaro “interno”, legittimato ad assumere la porpora imperiale dal retroterra ellenistico da cui proveniva, preludendo, in un certo senso, alla rinascita di Roma“.

Teodorico (454-30 agosto 526) fu re degli Ostrogoti e, una volta arrivato in Italia, divenne patrizio dei Romani.

Egli sconfisse e trucidò il capo degli Eruli Odoacre, il quale depose l’ultimo imperatore romano (in realtà, un sovrano fantoccio nelle mani del padre Flavio Oreste) Romolo Augustolo, nel 476.

Teodorico cercò una convivenza pacifica con i Romani.

Chiamò alla sua corte uomini illustri come Cassiodoro, Severino Boezio e Simmaco.

Egli ripropose l’idea della società romana.

Essendo stato ostaggio a Costantinopoli, Teodorico ammirò molto il modello sociale e culturale dei Romani.

Fece erigere chiese e monumenti di stile romano.

Tuttavia, Teodorico era un barbaro ed era un cristiano ariano.

Fondata dal teologo Ario, l’arianesimo era un’eresia cristologica che professava la non consustanzialità tra il Padre ed il Figlio, Gesù Cristo.

Questa eresia fu condannata dal Concilio di Nicea, che ebbe luogo nel 325.

Tuttavia, l’arianesimo si diffuse tra i barbari e tra gli Ostrogoti.

Teodorico non fece eccezione.

Egli fu tollerante con i cattolici, gli ebrei ed i pagani ma eresse l’arianesimo a religione di Stato.

Intanto, a Costantinopoli, l’imperatore Giustino I (450-527) dichiarò la condanna dell’arianesimo.

Teodorico costrinse Papa Giovanni I (morto il 18 agosto 526) ad andare a Costantinopoli a chiedere la revoca del decreto di tale condanna.

Il Papa chiese ed ottenne ciò ma si rifiutò anche solo di chiedere all’imperatore il permesso per gli ariani convertiti al cattolicesimo di tornare all’arianesimo, come aveva chiesto il re ostrogoto.

Teodorico fece arrestare il Papa e lo fece morire di stenti in prigione.

Boezio e Simmaco furono fatti uccidere.

Con l’arrivo dei Bizantini in Italia, nel 584, l’arianesimo fu sconfitto.

Le chiese usate dagli ariani furono convertite al cattolicesimo.

Questa sorte toccò alla basilica del Cristo Redentore, divenuta basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la basilica voluta da Teodorico.

I personaggi ritratti nel grande mosaico della corte reale furono oscurati.

Questa fu la “damnatio memoriae” a cui furono sottoposti Teodorico e la sua corte.

Quelle mani che si vedono ancora tra le colonne del palazzo reale testimoniano la storia dell’epoca teodoriciana del nostro Paese.

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