Hughie Hogg racconta: l’uomo e il denaro

Hughie Hogg
Hughie Hogg, personaggio della serie TV “Hazzard” impersonato da Jeff Altman

Salve, sono sempre io, il vostro Hughie Hogg, e vorrei condividere con voi un pensiero che spero possa farvi riflettere.

Mi ricordo di quando lo sceriffo di Hazzard Rosco P. Coltrane ebbe la notizia da un notaio della città che un suo zio sconosciuto gli lasciò ben 10.000.000 di dollari in eredità.

Questo fece perdere la testa allo sceriffo, il quale era povero in canna.

Rosco si comprò una Rolls Royce e la usò come nuova auto di servizio e arrivò a spolpare mio zio, il boss Jefferson Davis, in una partita a telesina.

Non contento, Rosco arrivò anche ad assoldare Jason Steele, un cacciatore di taglie, per incastrare i cugini Duke.

Steele era un vero criminale, un uomo disposto a ricorrere ad ogni mezzo pur di mandare in galera le persone sulle quali vi era una taglia e incassare quest’ultima.

In ossequi alla sua fama, Steele ricorso ad ogni mezzo anche per incastrare i due cugini e ricevere la taglia promessa da Rosco.

Ad un certo punto, il notaio che annunciò l’eredità tornò ad Hazzard e disse a Rosco che ci fu un errore del computer e che l’eredità dello zio fu solo di 10 dollari.

Mio zio, che nel frattempo fu assunto da Rosco come vice-sceriffo, sentì tutto e dichiarò non valida la partita di carte con la quale lo sceriffo si prese i suoi beni.

Nel frattempo, Steele prese i Duke, il cui zio Jesse finì all’ospedale, nel cercare il cacciatore di taglie.

Infatti, Steele lavorava sempre in incognito e faceva di tutto per non farsi vedere.

Solo con l’aiuto di una persona che andò in galera a causa di Steele, i Duke riuscirono ad avere un identikit del personaggio.

Comunque, quando li prese, Steele fece salire con la forza i Duke sul suo furgoncino per portarli in carcere.

Pentitosi, Rosco inseguì il furgoncino di Steele e lo raggiunse.

Disse a Steele di lasciare stare i Duke e gli disse anche che non poteva più pagarlo, perché l’eredità non c’era più.

Steele lasciò i Duke e prese Rosco e gli disse di trovare i soldi che gli doveva o che sarebbe morto.

Diede a Rosco il microfono del baracchino e gli disse di contattare mio zio.

Rosco provò a convincere mio zio a dargli i soldi da dare a Steele ma mio zio (che nel frattempo si riprese tutto) non lo ascoltò e lo derise, perché non gli credette.

Allora, Steele decise di portare Rosco in un posto isolato per ucciderlo.

Rosco chiese se poteva fare testamento e Steele gli diede la penna.

Fortunatamente per Rosco, i Duke riuscirono a fermare Steele.

Così, Rosco si salvò e Steele finì in galera.

Alla fine, tornò tutto come prima.

Mio zio e Rosco (che tornò ad essere sceriffo) si riconciliarono e i Duke riebbero la loro tranquillità.

Questa storia ha una morale.

Il denaro non dà la felicità ma aiuta.

Spesso e volentieri, l’uomo ritiene che il denaro sia il fine di tutto.

Immaginate un poveretto come Rosco che ad un certo punto diventa ricco.

Magari, nella sua vita, quella persona ha subito tante angherie.

Al momento in cui diventa ricca, quella persona sente in sé un senso di rivalsa ed è disposta a fare ogni cosa, anche la più bassa ed ignobile.

Una persona assuefatta dal denaro non ragiona se non con il denaro.

Penso anche a coloro che stringono amicizie con altri solo in base al portafogli di questi ultimi.

Merita una menzione anche chi dalla ricchezza cade nella povertà e si rovina economicamente.

Una persona che diventa povera perde la considerazione degli altri.

Infatti, non avete mai notato che un ricco che diventa povero perde molti dei suoi amici?

Questa è la realtà dei fatti.

Ora, vi saluto.