Aegiptiana violentia/ L’egiziana violenza

Questa è la mia poesia intitolata “Aegiptiana violentia”, ossia “L’egiziana violenza”, una poesia che ho scritto tempo fa:

AEGIPTIANA VIOLENTIA

Cum Lunae ‘na fauci…

lu fatimita al-Hakim putiri…

et cumanni accussì pigghiau…

et Sanctum Sepulchrum distruggìu…

cuntru Dii ca fu…tintu…

et certu…l’Aegiptiana terra…

cuntru Christum Dominum…

tinta purtau ‘na guerra.

L’EGIZIANA VIOLENZA

Con di Luna una falce…

il fatimita al-Hakim potere…

e comando così pigliò…

ed il Santo Sepolcro distrusse…

contro Iddio che fu…malo…

e certo…l’egiziana terra…

contro Cristo Signor…

mala portò una guerra.

Dedico questa poesia ad un’amica poetessa che ha avuto la soddisfazione di vedere una sua poesia menzionata in un concorso.

So che a questa mia amica piace l’Egitto anche se il tema della mia poesia non è l’Antico Egitto, la civiltà dei faraoni, ma l’Egitto islamico.

Nell’anno 996, salì al potere in Egitto l’imam al -Hakim bi-Amr-Allāh (985-1021).

Questi fu il sesto imam fatimide e prese il potere effettivo solo nell’anno 1000, poiché il padre morì 996, quando aveva 11 anni.

Così, fu sotto tutore fino all’anno 1000.

Il tutore fu l’eunuco Abū l-Futūḥ Barjawān, un uomo colto che gli insegnò ad amministrare il territorio.

Il nome di al -Hakim bi-Amr-Allāh significa “Governante per decreto di Dio”.

Effettivamente, egli fu un islamico fanatico.

La sua personalità fu contorta.

Da un lato infatti espresse una reale semplicità di modi e di abitudini, oltre a un’autentica sete di sapere, dall’altro tentò di avviare una politica di conversione forzosa, più o meno esplicita, nei confronti dei suoi sudditi.

Al Hakim seguiva la corrente ismailita dell’Islam e cominciò ad attaccare i dissenzienti, tanto nell’Islam (come i sunniti) quanto al di fuori della religione musulmana.

Distrusse la basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme nel 1009.

Fece confische ai danni di ebrei e cristiani.

Si comportò da vero despota e divenne impopolare.

Su istigazione della sorella Sutt al-Mulk, al Hakim fu ucciso mentre passeggiava sul Monte Muqattam del Cairo.

Dopo la sua morte, per tre anni governo Sitt al-Mulk, la quale aprì la strada al nipote ʿAlī, figlio di al Hakim.

Così, un despota finì il suo tempo.

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