Il 25 aprile è una festa per tutti? Io dubito!

25 aprile

Domani, ci saranno i festeggiamenti della ricorrenza del 25 aprile, festa della liberazione d’Italia, e ci troveremo ad assistere alle solite “liturgie”.

I soliti “cantori” presentano la festa del 25 aprile come una festa per tutti.

I fatti, però, dicono il contrario.

Si tratta di una festa che è divisiva, una festa che mette le persone contro.

Per esempio, una persona che mette un fiore sulla tomba del proprio padre o del proprio nonno che in vita fu fascista (o repubblichino) rischia di essere tacciato di “apologia di fascismo”.

Inoltre, ogni 25 aprile, si vedono sfilare le solite bandiere rosse, le bandiere di coloro che si dicono democratici ma che poi vogliono zittire gli altri accusandoli di essere fascisti, alla faccia della democrazia.

Le figure dei partigiani sono state mitizzate ma anche loro fecero le loro porcherie.

Ricordo, per esempio, i partigiani comunisti che uccisero il seminarista Rolando Rivi il 13 aprile 1945.

Ricordo anche i partigiani comunisti che stuprarono e uccisero la tredicenne Giuseppina Ghersi.

Lo stesso discorso vale anche per le foibe.

Ricordare ciò, per i soliti benpensanti, è “revisionismo“.

Io, invece, rispondo affermando che ricordare quei fatti non è revisionismo ma è rispetto per la storia.

In passato, qualcuno mi ha accusato di avere insultato la Costituzione per avere attaccato pubblicamente il comunismo.

Io rispondo dicendo che non ho insultato la Costituzione ma che ho condannato un’ideologia portatrice di morte e di miseria.

Ho attaccato il comunismo e non mi pento di ciò.

Per quale motivo dovrei chiedere scusa?

Basta leggere qualcosa sulle persone morte a causa del comunismo.

La storia, quella vera e non quella presentata dai soliti chiacchieroni, lo dice.

La storia deve essere rispettata.

Per questo motivo, io dubito del fatto che il 25 aprile sia una festa per tutti.

La libertà deve essere celebrata e difesa sempre e chi crede veramente nella libertà non criminalizza chi ha in casa propria dei cimeli del Ventennio, chi porta un fiore alla tomba di un proprio avo e chi ha semplicemente un’idea diversa dalla propria.

Vedere certi spettacoli indegni mi toglie la voglia di festeggiare la liberazione e di ricordare solo San Marco, il quale è festeggiato proprio il 25 aprile.

/ 5
Grazie per aver votato!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.