Il caffè in Inghilterra

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Oggi, è la giornata mondiale del caffè e ho deciso di dedicare un articolo sulla storia del caffè in Inghilterra.

Ho già scritto vari articoli riguardo alla bevanda in questione.

Quando noi pensiamo all’Inghilterra, pensiamo al tè.

Nel nostro immaginario, vi sono le donne inglesi sedute ad un tavolo che sorseggiano tè e mangiano pasticcini e dolci, come i famosi scones o la Victoria sponge cake.

In realtà, anche il caffè ha una sua storia in Inghilterra.

Ho trovato un articolo molto interessante sul sito “Caffè Roen” che tratta la storia di questa bevanda sulle sponde del Tamigi.

Il caffè arrivò a Londra nel XVII secolo, precisamente nel 1652.

La bevanda giunse in terra inglese durante il periodo di Oliver Cromwell.

Ciò fa specie ancora oggi.

Infatti, Cromwell (25 aprile 1599-3 settembre 1658) era un puritano.

Egli odiava sia la Chiesa cattolica che quella anglicana.

Cromwell era seguace di una dottrina calvinista e come tale imponeva costumi severi.

Tuttavia, Cromwell non era neppure uno sciocco e sapeva molto bene dell’importanza dei commerci.

Così, seguì le orme dei re Tudor, come re Enrico VII, re Enrico VIII e la regina Elisabetta I, i quali trasformarono l’Inghilterra da Paese agricolo a potenza marittima nei commerci.

Così, portò avanti una politica economica di tipo elisabettiano.

Il caffè fu portato in terra inglese da un servo armeno di nome Pasqua Rosée che iniziò a venderlo nella St. Michael’s Alley a Londra, ove egli fece un banchetto.

Gli inglesi capirono che il caffè era buono, nonostante il suo sapore amaro, ed era anche rivitalizzante.

Così, nacquero a Londra le caffetterie, le quali divennero luoghi di socializzazione.

Dopo la restaurazione monarchica, che avvenne nel 1660, i re videro nelle caffetterie dei luoghi in cui circolavano idee sediziose.

Dunque, i monarchi tentarono di sopprimere le caffetterie ma non ci riuscirono.

Durante l’Illuminismo, le caffetterie londinesi divennero luoghi importanti.

Il declino del caffè in Inghilterra iniziò nel XIX secolo.

Un fungo distrusse le piantagioni nell’Isola di Ceylon e in India, colonie inglesi nelle quali si produceva il caffè.

Le piantagioni furono riconvertite alla produzione del tè.

Da quel momento il caffè diventò più un’esclusiva di pochi, mentre il tè divenne la bevanda nazionale dell’Inghilterra.

La popolarità del caffè ebbe un’impennata in Inghilterra quando il Brasile iniziò a esserne uno dei più grandi produttori.

Da allora, però, la bevanda scura non riprese la posizione che aveva nel XVII secolo, poiché le colonie inglesi non riuscivano a produrlo in quantità paragonabili a quelle americane.

Tuttavia, sembra che le cose stiano cambiando.

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