Il “politicamente corretto” e la cultura cancellata

politicamente corretto

Con questa foto dal gusto satirico che mi è pervenuta via WhatsApp, vorrei parlare dell’impatto culturale del “politicamente corretto”.

La storia del “politicamente corretto” sta prendendo piede in questi anni.

La foto qui sopra mostra una copertina ritoccata del capolavoro di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, “L’idiota”.

Io mi sento un po’ come il protagonista, il principe Miskin.

Ora, tale atteggiamento che si sta diffondendo nel mondo culturale dell’Occidente sta assumendo forme veramente assurde.

Per esempio, ricordo che l’ONU vuole censurare la “Divina Commedia” di Dante Alighieri perché qualcuno la ritiene sessista, omofoba, antisemita ed islamofoba.

In realtà, l’opera dantesca riporta ciò che è uno spaccato della società medievale.

Adesso, a causa della guerra russo-ucraina, si stanno censurando i libri russi, perché li si ritengono opere di propaganda pro-Putin.

Ora, faccio una riflessione.

Io non sono putiniano. Anzi, non ho simpatie per Vladimir Putin. Non sono neppure russofilo, per cultura personale.

Però, trovo che sia da idioti generare odio contro i libri russi e chiederne la loro censura.

Io possiedo una copia dell'”Eikon Basilike”, opera del re d’Inghilterra Carlo I Stuart.

L’opera può essere vista come una vera apologia della monarchia.

Ora, stando in quest’ottica, il libro in questione non dovrebbe essere venduto qui in Italia, Paese che è una repubblica, ed io che ne detengo una copia e che ne parlo pubblicamente dovrei essere arrestato per “propaganda monarchica”?

A me piace la figura di re Carlo I Stuart. Anzi, tale monarca è uno dei miei riferimenti culturali.

Per avere scritto ciò dovrei essere accusato di “propaganda monarchica”?

Capite che c’è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo?

A me, che una persona sia filorussa o atlantista, come il sottoscritto, non importa.

Oltretutto, essere filo-russo e filo-Putin non è la stessa cosa.

Una persona può avere una passione per la letteratura russa o potrebbe avere una passione per la cultura e la storia della Russia ma non è detto che sia filo-Putin.

Lo stesso discorso potrebbe valere per chi ama la storia e la cultura tedesca.

Il fatto che una persona ami la storia e la cultura tedesca non fa per forza di cose di quest’ultima una nazista.

Si può dire lo stesso anche per altri.

Non mi importerebbe neppure se un mio fosse filo-monarchico o filo-repubblicano.

Io non romperei mai l’amicizia con una persona filorussa, a patto che non sia lei a romperla con me.

I rapporti umani sono una cosa e la politica è un’altra.

Io sono atlantista e la penso a modo mio ma tollero chi non la pensa come me.

La tolleranza , infatti, è il rispetto per l’altrui pensiero, anche quando non lo si condivide.

Se una persona è filorussa o filo-monarchica ma non fa niente di illecito che male fa?

Sono affari suoi, a patto che non violi la legge e non metta a rischio la sicurezza degli altri.

Non esiste più la concezione dello Stato di diritto, che è fondamento della cultura del diritto occidentale?

Noi siamo figli della tradizione greco-romana e di quella giudaico-cristiana.

Dunque, anche il “politicamente corretto” è una forma di intolleranza.

Anzi, tale forma di intolleranza peggiore perché è perpetrata in nome della tolleranza.

Il “politicamente corretto” altro non è che la volontà di portare avanti un “cupio dissolvi” di tutta la tradizione storica e culturale dell’Occidente.

Togliendo i simboli e la cultura si ammazza l’Occidente…lentamente.

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