Morte di re Aroldo II: il mistero dell’arazzo di Bayeux

Morte di re Aroldo II

Oggi, vi parlo della morte di re Aroldo II, la quale avvenne sul campo della battaglia di Hastings il 14 ottobre 1066.

Questa battaglia fu campale e cambiò la sorte del Regno d’Inghilterra.

Il regno in questione passò sotto il dominio dei Normanni, il cui capo fu il duca di Normandia Guglielmo (8 novembre 1028-9 settembre 1087).

Questi si chiamava Guglielmo il Bastardo perché nato da un’unione non canonicamente riconosciuta dalla Chiesa.

In seguito, proprio con la presa dell’Inghilterra, egli assunse il nome di Guglielmo il Conquistatore.

Ora, il 5 gennaio 1066, in Inghilterra, morì re Edoardo III il Confessore.

Egli fu seppellito nell’abbazia di Westminster, la quale fu consacrata nove giorni prima.

A questo punto, suo cognato, Aroldo (Harold Godwinson 1022-14 ottobre 1066) si fece incoronare, andando contro una profezia che sarebbe stata annunziata dalla Cometa di Halley.

Inoltre, egli agì in sprezzo del fatto che un legittimo successore già vi fosse stato.

Questi fu Edgardo Atheling (1051-1126), il quale fu un pronipote del fratellastro di re Edoardo III, re Edmondo II (988-30 settembre 1016).

Inoltre, Aroldo sapeva delle pretese di Guglielmo, il quale fu nominato successore da re Edoardo III.

Secondo fonti normanne, Aroldo sarebbe stato in Normandia per prestare giuramento di fedeltà a Guglielmo.

Evidentemente, questa presunta promessa non contava nulla per Aroldo.

Dunque, quando seppe dell’incoronazione di Aroldo, Guglielmo mandò da lui un messaggero per ricordare la promessa.

Il resto, è noto a tutti.

I Normanni entrarono in Inghilterra e si scontrarono ad Hastings con le truppe di re Aroldo II, il quale trovò la morte.

Proprio riguardo alla morte di re Aroldo II, vi fu un mistero nel famoso arazzo di Bayeux.

L’arazzo risale al periodo compreso tra gli anni ’70 ed ’80 dell’XI secolo e fu fatto dai monaci dell’abbazia di Sant’Agostino di Canterbury.

Esso è una sorta di cronaca della battaglia di Hastings.

Nell’arazzo, si vede una figura di un cavaliere che cerca di togliersi una freccia dall’occhio.

Vicino a questa figura vi è la scritta che recita: “Harold rex interfectus est“, ossia “Re Aroldo è ucciso“.

Tuttavia, vicino a questa figura ne compare un’altra di un cavaliere abbattuto da un normanno a cavallo.

Anche questa figura si trova vicino alla scritta.

Per alcuni, Aroldo sarebbe stato ammazzato dalla freccia.

Nel XII secolo, Guglielmo di Malmesbury (1080 0 1095-1143) avvalorò codesta tesi.

Lo storico Lewis Thorpe, invece, ritenne valido il resoconto fatto dallo storico normanno Guy de Amiens.

Questo resoconto fu redatto solo due anni dopo lo scontro.

Secondo questo resoconto, Guglielmo “chiamò al suo fianco Eustace de Boulogne e avanzò per dare più sollievo possibile a coloro che venivano trucidati da Aroldo“.

Nell’attacco, Hugh de Montfort si unì ad Eustace, insieme con Ivo (erede di Ponthieu) e Walter Gifford il giovane.

Con l’uso che fecero delle loro armi“, prosegue la versione di Guglielmo da Amiens, “i quattro portarono a compimento la morte del re. Il primo forò lo scudo di Aroldo con la punta della lancia, che poi gli penetrò il petto, spargendo sul terreno il suo sangue. Il secondo gli tagliò la testa con la spada. Il terzo lo sbudellò con il giavellotto. Il quarto gli tagliò la gamba e la gettò lontano. Così mutilato, il cadavere giacque al suolo“.

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