San Luigi Gonzaga e il solstizio d’estate

San Luigi

Oggi, è il giorno di San Luigi Gonzaga e faccio i miei auguri di felice onomastico a coloro che si chiamano Luigi, Luigia, Ludovico e Ludovica.

Oltre a ciò, oggi è anche il solstizio d’estate.

Sembra un caso ma forse non lo è.

Pensiamoci bene.

Certamente, fu uno scherzo del destino il fatto San Luigi Gonzaga fosse morto il 21 giugno 1591.

Egli faceva parte di un ramo cadetto della famiglia nobile mantovana dei Gonzaga ed era figlio del marchese di Castiglione delle Stiviere Ferrante Gonzaga.

Come primogenito, il futuro San Luigi Gonzaga era erede di Ferrante.

Ad un certo punto però. Luigi sentì la chiamata ad un’altra vita, una vita di preghiera e di servizio per il prossimo.

Così, egli entrò nella Compagnia di Gesù, rinunciando a tutto il resto.

Ebbe un grande coraggio.

Infatti, Luigi lasciò gli agi della casa per condurre una vita frugale.

Si distinse nell’epidemia di peste, servendo gli ammalati.

Questo atteggiamento del giovane santo mantovano ci deve ricordare anche i valori umani.

Forse, la storia di questo grande santo dovrebbe essere letta da molti, visto anche ciò che è avvenuto in questi due anni di pandemia Covid.

Infatti, la storia del santo ci dovrebbe insegnare a non sacrificare i rapporti umani nel nome del diritto alla salute.

Quello che si è visto in questi due anni è stato a dir poco sconvolgente.

Si sono viste famiglie ed amicizie andare in frantumi.

Qualcuno potrebbe dire: “La peste uccise anche San Luigi Gonzaga stesso“.

Ciò è vero ma è vero anche il fatto che noi siamo esseri umani e quello che si è visto in questi due anni è stato anti-umano.

Non si possono rompere dei rapporti umani, per esempio, per il fatto che si sia preso o meno il vaccino anti-Covid.

Io ho sempre cercato di non rompere i rapporti con nessuno, a prescindere dal fatto che l’altro si sia vaccinato o meno o che sia stato No Vax o Pro Vax.

Per me, per esempio, una persona che rompe un’amicizia solo perché l’altro ha scelto di non vaccinarsi vale meno di zero.

Si può capire la paura (sulla quale ci sarebbe molto da dire) ma serve anche la ragione.

La ragione non dice di rompere l’amicizia con chi, per esempio, non si è vaccinato contro il Covid.

Rompere un’amicizia solo perché l’altro ha scelto di non vaccinarsi non è solo anticristiano ma è anche antiumano.

Se poi la persona che va ha rotto l’amicizia con chi non è vaccinato va in chiesa ogni santa domenica commette un peccato ancora più grave perché è ipocrita.

Io non farei mai il sacerdote proprio perché, col carattere spigoloso che mi ritrovo, sarei capace di non dare i sacramenti a chi si comporta con ipocrisia.

Non mi reputo migliore degli altri, anche perché anch’io ho parecchi difetti e non sono una persona con la quale è sempre facile convivere, ma ho sempre odiato l’ipocrisia.

San Luigi Gonzaga divenne patrono della gioventù cattolica, insieme ad un altro santo giovane, San Gabriele dell’Addolorata.

Come ho scritto prima, sembra uno scherzo del destino il fatto che il santo mantovano sia morto il 21 giugno 1591.

Il 21 giugno, infatti, è anche solstizio d’estate.

Questo parallelismo è molto particolare.

Infatti, San Luigi Gonzaga è un santo giovane e patrono dei giovani.

L’estate rappresenta al meglio la gioventù ed il vigore giovanile.

Dunque, un bel parallelismo c’è.

Termino, segnalando che la foto qui sopra è stata scattata alla navetta di San Luigi Gonzaga, la quale si trova qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova.

Il muro della navetta reca una nicchia con la statua del santo.

Per lungo tempo, il manufatto fu trascurato.

Anni fa, Alfredo Bertelli, mio predecessore nel ruolo di segretario del Comitato Manifestazioni Roncoferraro, ed un gruppo di volontari decisero di restaurare questo manufatto e di ridargli dignità.

Lo stesso Bertelli ricordò l’importanza nel mantenere vive le tradizioni e nel difendere i monumenti di un determinato luogo.

Speriamo che la sua opera non sia vana e che altri la possano portare avanti.

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