Sant’Alessandro e la cattedrale “contesa”

Sant'Alessandro

Oggi, si festeggia Sant’Alessandro Martire, patrono della città di Bergamo. Dunque, per la città orobica è festa.

La cattedrale di Bergamo è dedicata a Sant’Alessandro ma un tempo non era così.

Il Cristianesimo giunse nel Bergamasco con i prigionieri romani cristiani provenienti dall’Oriente.

Essi furono dei Damnati ad Metalla, ossia dei condannati ai lavori forzati con il metallo, in Val Seriana.

Questi cristiani scelsero come loro patrono San Vincenzo di Saragozza, santo diacono spagnolo morto martire nel 304 DC.

Così, la cattedrale di Bergamo fu dedicata a San Vincenzo.

Sant’Alessandro era un soldato romano della tebaide vissuto tra il III e il IV secolo DC.

Egli morì a martire a Bergamo il 26 agosto 303.

Così, gli fu dedicata una basilica, la quale fu costruita nel luogo in cui il santo fu inumato da una nobildonna di nome Grata.

Grata fu canonizzata.

Santa Grata, alcuni giorni dopo l’esecuzione, avrebbe trovato le spoglie di sant’Alessandro, la cui presenza era segnalata da gigli, cresciuti in corrispondenza di alcune gocce del sangue del Martire, le avrebbe raccolte e fatte seppellire in un orto della sua famiglia, fuori della città, là dove sarebbe sorta la grande basilica dedicata al santo, il quale divenne patrono della città medesima.

Nella basilica trovarono riposo le sue spoglie.

Così, a Bergamo ci fu una dicotomia.

La cattedrale di Bergamo fu dedicata a San Vincenzo ma il patrono cittadino fu Sant’Alessandro, com’è tuttora.

Ad un certo punto, le cose cambiarono.

Nel 1561, in pieno domino veneziano, si dovettero fare nuove mura delle fortificazioni.

Le mura sarebbero dovute passare proprio sul terreno della basilica di Sant’Alessandro.

Così, le spoglie del santo furono rimosse dalla basilica e portate nelle cattedrale.

Anche il capitolo si trasferì nella cattedrale.

Così, nella stessa cattedrale coesistettero due capitoli, quello della di San Vincenzo e quello della basilica di Sant’Alessandro.

Nel 1689, il vescovo Daniele Giustiniani decise sciogliere i due capitoli e fonderli in uno.

Nel 1704, la cattedrale fu dedicata a Sant’Alessandro, perché non vi erano reliquie di San Vincenzo.

La cattedrale che noi vediamo oggi fu rifatta nel XV secolo e il lavori furono portati avanti nei secoli successivi secondo i canoni degli stili barocco e neoclassico.

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