Alghero, una storia di deportazione

Alghero

La storia della città sarda di Alghero fu caratterizzata da un fatto grave quale fu la deportazione della popolazione locale che fu sostituita da quella catalana.

Fino al 1350, la storia di Alghero fu simile a quella di altre realtà sarde, con l’Età Nuragica e le conquiste fenicia, romana, vandala, pisana e (dopo la Battaglia della Meloria) genovese.

Nel 1350, una parte della famiglia genovese dei Doria cedette i diritti sulla città a Pietro IV d’Aragona e l’altra parte li cedette alla Repubblica di Genova.

Ricordo che, già nel 1297, Papa Bonifacio VIII istituì il Regnum Sardiniae et Corsicae e lo consegnò a re Giacomo II d’Aragona.

Dunque, i sovrani aragonesi stavano costituendo il loro Regno di Sardegna e di Corsica.

Tuttavia, Genova si oppose ed i Genovesi e i loro alleati sardi del Giudicato di Arborea ingaggiarono una guerra con gli Aragonesi e Alghero fu il punto focale.

Il 27 agosto 1353, gli Aragonesi vinsero gli avversari ad Alghero.

Questa vittoria fu tuttavia effimera perché già il 15 ottobre dello stesso anno i Doria riconquistarono la città.

Ci fu un altro assedio condotto da Pietro in persona il 22 agosto 1354.

L’assedio non diede i frutti sperati ma a margine delle dure condizioni di pace imposte dal giudice di Arborea Mariano IV, il 16 ottobre dello stesso anno, Pietro riprese la città con la diplomazia.

Qui ci fu il fattaccio.

Tanta parte della popolazione sardo-ligure locale fu deportata in terra iberica.

Queste persone furono costrette a lavorare in schiavitù.

La città fu colonizzata da coloni catalani che ricevettero molti privilegi dalla corona.

Nel 1372, ci furono le espulsioni dei restanti sardi presenti in zona.

Questi ultimi si sollevarono contro il dominio catalano ma tale sollevazione fu respinta e i sardi furono cacciati via.

Col decreto dell’Alhambra, nel 1492, ci fu anche l’espulsione degli ebrei algheresi.

Così, Alghero divenne L’Alguer, una città catalana.

Si costruirono edifici in stile gotico-catalano.

Un testimone di questi fatti fu lo scrittore Giovanni Boccaccio (1313-1375), il quale fu mercante che commerciava con Alghero.

Boccaccio fu coinvolto nel 1355.

I giudicati cercarono di riprendere la città ma non ci riuscirono.

Solo a partire dal 1495, grazie a un decreto di re Ferdinando II il Cattolico, il consiglio civico algherese fu autorizzato a dare la cittadinanza a non catalani.

Sardi, còrsi, provenzali e liguri entrarono nella città.

La testimonianza di questi fatti sta ancora oggi in molti algheresi che parlano lingua catalana come se fossero a Barcellona.

Questa storia fu tanto dura e ricordarla è un atto dovuto.

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