Amor di patria: arte e cultura

amor di patria

Il filo conduttore di questo mio articolo è l’amor di patria e non mi riferisco al concorso di poesie al quale sono iscritto.

Per esempio, oggi negli Stati Uniti d’America è festa. Si commemora l’indipendenza.

Senza averlo fatto apposta, oggi ho pubblicato il mio ebook intitolato “La Via del Tevere“.

Il Tevere è uno dei fiumi sacri per chi ha amor di patria, insieme al Piave.

Anzi, dire “Tevere” e dire “amor di patria” è la stessa cosa.

Nell’ebook sono raccontati i luoghi storici (e non solo) che si trovano lungo il Tevere.

Anzi, si parla dell’itinerario da Ravenna a Roma.

Ravenna e Roma sono due città importanti.

Se Roma fu capitale e cuore dell’Impero Romano, Ravenna fu la capitale della sua parte occidentale, la quale cadde nel 476.

L’amor di patria non è roba da nostalgici o da fascisti.

Infatti, il patriottismo è cosa che deve essere presente in ognuno di noi.

Ognuno di noi deve difendere la cultura e la storia di ogni parte del nostro Paese, il quale è uno pur con le sue diversità all’interno.

Purtroppo, debbo dire che troppo spesso noi italiani tendiamo ad odiare il nostro Oaese.

Un torinese esalta la sua città ma critica aspramente l’Italia.

Un milanese,, un veneziano, un mantovano, un fiorentino, un napoletano e un palermitano fanno la stessa cosa con le loro rispettive città ma attaccano l’Italia.

Eppure, l’Italia è il centro di tutto.

L’Italia influenzò tutta l’Europa e non solo.

Penso alla lingua inglese, la quale è piena di vocaboli di origine latina

Su “Italia chiama Italia“, ho scritto un articolo dedicato all’arte italiana nel mondo.

Ne riporto questo stralcio:

L’arte italiana è conosciuta in tutto il mondo. Ci sono opere d’arte italiane in tutto il pianeta. Penso al ritratto della duchessa di Mantova Margherita Paleologa che fu eseguito da Giulio Romano nel 1531. Oggi, il quadro si trova nel palazzo di Hampton Court di Londra. Nella storia, anche molti sovrani stranieri si avvalsero di artisti italiani per abbellire i loro edifici. Penso ad un sovrano del XVI secolo come il re d’Inghilterra Carlo I Stuart, il quale chiamò alla sua corte nientepopodimeno che Orazio Gentileschi. Inoltre, lo stesso sovrano comprò (ad un prezzo stracciato) la Collezione dei Gonzaga, duchi di Mantova. Penso anche alla zarina di Russia Elisabetta, che visse nel XVIII secolo. La zarina si avvalse di artisti italiani, come Francesco Bartolomeo Rastrelli. Quest’ultimo fu uno dei promotori del barocco elisabettiano“.

L’Italia è l’ombelico del mondo.

Dunque, l’amor di patria non deve essere una cosa che ha solo una valenza ma anche culturale.

Questo non significa odiare gli altri ma amare sé stessi.

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