D’Annunzio è fascista e terrorista? Per Facebook sì!

D'Annunzio

Volevo scrivere un articolo su Gabriele D’Annunzio ma Facebook mi ha fatto una brutta (anzi, bruttissima) sorpresa.

Ho pubblicato una foto del noto scrittore e poeta su Facebook.

La foto ritraeva D’Annunzio in divisa.

Essa è stata presa da Wikipedia.

Ebbene, Facebook me l’ha rimossa e mi ha imposto delle limitazioni all’account.

Io ho subito fatto la mia contestazione.

Per Facebook, io avrei diffuso un’immagine pericolosa e avrei divulgato il terrorismo,

Non sapevo che D’Annunzio fosse stato un terrorista.

Le poesie del Vate si leggono anche nelle scuole.

Purtroppo, per Facebook questo non conta.

Adesso, capisco l’amica Eleonora, la quale fu attaccata in articolo su “La Gazzetta di Modena” per un motivo analogo.

Definire D’Annunzio “fascista” o “terrorista” mi pare una follia.

Siamo nell’epoca dell’ignoranza.

Purtroppo, i social network come Facebook contribuiscono a diffondere l’ignoranza, censurando chi si esprime in dissenso rispetto ad una certa linea ideologica.

A questo punto, servirebbe una legge simile a quella polacca sui social network.

Infatti, in Polonia vige una legge che multa i gestori delle piattaforme social che censurano senza un giusto motivo.

Io ho la fedina penale immacolata.

Non ho mai ricevuto denunce e per diffamazione o per calunnia, come per altro.

Quello che conta è questo.

Eppure, per Facebook, la situazione è diversa.

Per Facebook, pubblicare una foto di Benito Mussolini è cosa da fascisti, a prescindere dal fatto che chi fa quella cosa sia veramente fascista o meno e che parli o meno del fascismo.

Lo stesso discorso vale anche per Gabriele D’Annunzio.

La storia deve essere letta senza pregiudizio.

A questo punto, diciamolo: i social network non fanno cultura.

Anzi, contribuiscono a diffondere l’ignoranza.

Questa è l’epoca dell’ignoranza, l’epoca in cui più si è si è rispettati quando si è ignoranti.

Anzi, maggiore è l’ignoranza, maggiore è il rispetto.

Io non ci sto.

Per questo motivo, quelli come me debbono essere emarginati perché non pensano come la massa.

Io non sarò complice di chi vuole farci diventare una massa di gente allevata nell’ignoranza.

/ 5
Grazie per aver votato!