Architectus Thomas /L’architetto Tomaso

Architectus Thomas
Architectus Thomas: un particolare della Scarzuola

Questa è la mia poesia intitolata “Architectus Thomas”, ossia “L’architetto Tomaso”, ed è dedicata a Tomaso Buzzi:

ARCHITECTUS THOMAS

Longobardiae figghiu ca visti…

chiddu ca apprinnìu ultra…

accussì mastru Thomas,

architectum ca divintau,

et a la Scarzola, ubi Sanctus Franciscus…

accussì stesi, et puisia scrivìu…

cum petram…comu comediam quasi…

forsi…pì cuntentu fari Diu.

L’ARCHITETTO TOMASO

Di Lombardia figlio che vide…

quello che apprese oltre…

così mastro Tomaso,

architetto che diventò,

e a la Scarzuola, ove San Francesco…

così stette, e poesia scrisse…

con la pietra…come una commedia quasi…

forse…per contento fari Iddio.

Tomaso Buzzi fu uno degli architetti più geniali ed estrosi del Novecento.

Egli nacque a Sondrio, in Lombardia, il 30 settembre 1900 e morì a Rapallo il 16 gennaio 1981.

Negli anni ’20, egli fu uno dei massimi progettisti della borghesia milanese.

Per esempio, Buzzi operò nella famosa Villa Necchi Campiglio, una villa che si trova a Milano.

Tuttavia, la sua opera più significativa è la Scarzuola.

Ho già scritto qualcosa a riguardo.

La Scarzuola è un ex-convento francescano che si trova a Montegabbione, in Provincia di Terni, in Umbria.

Negli anni ’50, Buzzi comprò il convento della Scarzuola e ne fece una residenza.

Tuttavia, egli si sbizzarrì costruendo un complesso monumentale esoterico-teatrale nel parco del convento.

Non riuscì mai a finire l’opera, per la sua morte.

A finire l’opera fu il suo nipote-erede, Marco Solari, il quale risiede proprio nella Scarzuola.

Nella Scarzuola, Buzzi fece un’opera che parlava veramente di sé.

Egli fu il committente di sé stesso.

Tra i monumenti realizzati da Buzzi nella Scarzuola vi è anche una riproduzione della Torre dell’Orologio di Mantova.

Una volta, un ingegnere che in passato fu sindaco di Roncoferraro e con il quale sono in buoni rapporti mi disse: “Ingegneri e architetti non fanno lo stesso lavoro. Gli architetti sono umanisti“.

Aveva ragione e Buzzi fu la prova vivente di ciò.

Gli architetti mettono nelle loro opere anche un po’ di follia.

Buzzi fu un “poeta della pietra”.

Egli trasformava dei mucchi di pietre in poesie.

Ciò non deve essere mai dimenticato.

La Scarzuola è menzionata anche nel mio e book intitolato “Li monologhi allegorici“.

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