Blanca Malaspina/ Bianca Malaspina

Blanca Malaspina

Questa è la mia poesia scritta in maccheronico-siciliano e in italiano che è intitolata “Blanca Malaspina”, ossia “Bianca Malaspina”:

BLANCA MALASPINA

Accussì ‘n Fosdinova…

amuri pruvava…cum duluri…

dâ casa di Malaspina…

la nobbili Blanca.

Sed prohibitus chiddu amuri…

fu et idda la famigghia castiau…

et ora ‘ntô lettu di duluri…

comu staci camora…lu ciatu ristau.

BIANCA MALASPINA

Così in Fosdinovo…

amor così provava…col dolor…

de la casa di Malaspina…

la nobile Bianca.

Ma proibito quell’amor…

fu ed ella la famiglia castigò…

e ora ne ‘l letto di dolor…

come sta ora…il fiato restò.

La storia di Bianca Malaspina è una storia straziante.

Il fatto avvenne nel XIII secolo nel castello di Fosdinovo, in Lunigiana, oggi in Provincia di Massa Carrara.

Il castello era dei Malaspina, potenti signori della Lunigiana.

Bianca Maria Aloisia Malaspina (la Blanca Malaspina della poesia) era figlia del marchese di Fosdinovo.

In quel tempo, i matrimoni erano combinati e questa sorte sarebbe toccata anche a Bianca.

Sicché, Bianca si innamorò di uno stalliere e questi ricambiò l’amore.

L’amore fu profondo e sincero ma (per ovvie ragioni) fu anche clandestino.

Quando il padre di lei annunciò il fidanzamento della figlia con un nobile, ci fu un vero shock.

Bianca si oppose.

Il padre non poté accettare tale disonore e fece rinchiudere Bianca in un convento.

Tuttavia, Bianca e il suo amato continuarono ad incontrarsi clandestinamente anche in convento.

Secondo una certa versione della storia, Bianca sarebbe rimasta incinta mentre per un’altra versione della medesima ella si sarebbe rifiutata di prendere i voti.

Comunque, la relazione fu scoperta e Bianca fu riportata al castello.

Lì accadde il fatto orribile.

Lo stalliere fu ucciso tra atroci sofferenze.

Bianca fu portata nelle segrete del castello, torturata e murata viva con un cinghiale e un cane.

Il cinghiale simboleggiava il tradimento della famiglia e il cane la fedeltà.

Così, la povera ragazza morì ma nacque la leggenda del suo fantasma che infesterebbe il maniero.

Infatti, uno dei letti “respirerebbe”.

In pratica, le lenzuola si solleverebbero da sole.

A prescindere dal fantasma, storie come quella di Bianca Malaspina o quella ben più nota di Paolo e Francesca (che ho citato anche in un mio e-book) mi hanno fatto riflettere circa la questione dell’amore, il quale (spesso e volentieri) è connesso al dolore.

Forse, sarà per questo motivo che non mi innamoro?

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