Brema MDXXXII/ Brema 1532-Poesia dedicata ad un fatto sconcertante

Brema

Questa è la mia poesia intitolata “Brema MDXXXII”, la quale è scritta in maccheronico-siciliano e in lingua italiana:

Brema MDXXXII

Comu cuntru lu Papa…

cuntru dû Signuri la casa…

accussì ‘n Brema…cum ira…

lu populu si livau..

pirchì Christophorus spinnìu…

tantu, pì principi fari, di pecunia…

et piccatu si fici cuntru Diu.

Brema 1532

Come contro il Papa…

contro del Signor la casa...

così in Brema…con ira…

il volgo si levò…

perché Cristoforo scialò…

tanto, per principe far, di pecunia…

e peccato si fé contro Iddio.

Questa poesia intitolata “Brema MDXXXII,” parla di un fatto grave accaduto a Brema nel 1532.

La città tedesca era sede di un principato ecclesiastico e di un’arcidiocesi della Chiesa cattolica.

Nel XVI secolo, la Germania fu sconvolta dall’ondata scaturita dalla Riforma protestante e Brema non fece eccezione.

A peggiorare le cose fu il comportamento del locale principe-arcivescovo, un esponente della famiglia dei Braunschweig-Wolfenbüttel.

La famiglia in questione era molto antica e faceva parte della casata dei Welfen, i Guelfi.

Annuncio che, per la rivista “La Civetta“, ho preparato un articoletto interessante proprio su questa casata.

Ora, il principe-arcivescovo in questione fu Christoph von Braunschweig-Wolfenbüttel (1487-1558).

Questi divenne noto come lo Spendaccione per via della sua nota prodigalità.

Questo atteggiamento del principe-arcivescovo e la propaganda che i luterani facevano contro la Chiesa cattolica scatenarono un’ondata di indignazione che portò un gruppo di cittadini ad interrompere la messa cattolica nella cattedrale.

Era il 1532 ed era la Domenica delle Palme.

Il consiglio dei canonici, che era ancora cattolico, dovette tenere chiusa la cattedrale.

L’edificio cadde in disuso.

Nel 1547, il consiglio presbiterale, oramai prevalentemente luterano, nominò come primo pastore della cattedrale il predicatore olandese Albert Hardenberg, detto Rizaeus.

Questi, però, era zwingliano.

Dunque, disconosceva la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia.

Come i cattolici, i luterani continuarono a riconoscere la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, anche se disconobbero la transustanziazione.

Così, Rizaeus fu deposto e cacciato via.

Era il 1561 e la cattedrale richiuse le porte.

Nel frattempo, la città ed il suo consiglio divennero calvinisti, dunque inclini ad accettare dottrine come quelle di Rizaeus.

Invece, il capitolo della cattedrale rimase luterano.

Fu riaperta solo nel 1638, dall’amministratore luterano Federico II.

Quanto al principe arcivescovo Christoph, egli fu cacciato via dal capitolo ma fu rimesso al suo posto dall’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (1500-1558).

Quest’ultimo minacciò di mettere in suo amministratore a Brema.

Morto Christoph, gli succedette il fratello Georg (1494-1566).

Questi non si oppose più al protestantesimo, il quale era predominante dal 1540.

Morto Georg, ci furono amministratori luterani fino al 1648, anno nel quale il principato ecclesiastico fu sciolto ed inglobato nel Ducato di Brema.

Certamente, per quanto possa essere forte la rabbia, quando si arriva alla violenza si passa sempre dalla parte del torto, specie se si assalta un luogo sacro.

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