Campi Flegrei, cosa sta accadendo?

Campi Flegrei

Da giorni, i Campi Flegrei sono scossi dai terremoti e questo sta facendo preoccupare molti.

La zona dei Campi Flegrei si estende anche in una parte della città di Napoli.

Un articolo scritto da Alessandro Ferro su “Il Giornale” parla di condotto lavico tappato.

Secondo l’articolo di Ferro, le possibilità di eruzione sono scarse.

Ora, i Campi Flegrei sono un supervulcano, un vulcano, ossia una caldera con un diametro di parecchie decine di chilometri.

Un altro esempio di supervulcano è il Parco Nazionale di Yellowstone, il quale si trova negli Stati Uniti d’America.

Il fatto che ci siano scarse possibilità di eruzione non significa che il supervulcano in questione non erutti.

Del resto, si può dire lo stesso anche riguardo al vicino Vesuvio.

Come ho scritto su “Italia chiama Italia” non si può dire: “Se il Vesuvio erutterà…” ma: “Quando il Vesuvio erutterà…”.

Infatti, il Vesuvio erutterà.

Magari, non erutterà domani mattina ma erutterà.

Lo stesso discorso si può fare anche per i Campi Flegrei.

Di solito, un vulcano che sta per eruttare dà dei segnali.

I segnali sono terremoti, bradisismi, fonti inaridite ed aumenti dell’attività delle fumarole.

Quando si vedono, per esempio, un aumento di emissione di gas dalle rocce, deformazioni del suolo e fonti inaridite e ci sono dei terremoti.

Certamente, i segnali variano da vulcano a vulcano.

Bisogna vedere se il vulcano è condotto chiuso, come il Vesuvio e i Campi Flegrei o a condotto aperto, come l’Etna.

Non bastano dei semplici terremoti a dire che i Campi Flegrei possano eruttare.

Magari i fenomeni sismici che ci sono possono essere terremoti fini a sé stessi.

Comunque, la zona deve essere monitorata.

Il monitoraggio c’è e de essere intensificato.

Si deve essere pronti a tutti.

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