Il presepe napoletano ha tanta simbologia nei suoi personaggi e uno di questi è il vinaio, il quale si chiama Ciccibacco.
Ciccibacco è rappresentato su una botte o alla guida di un carro pieno di botti.
A Napoli si dice: “Ciccibacco ‘ncoppa a votte“.
Come ho scritto prima, un presepe napoletano ha delle caratteristiche proprie.
Esso ha un simbolismo molto importante.
Per esempio, l’ambientazione è quella della Giudea, la città Betlemme, ma è quella della città della Napoli barocca, con le rovine greche e romane.
Queste ultime simboleggiano la vittoria di Cristo sul paganesimo.
Inoltre, vi è anche la contrapposizione tra bene e male.
Anche i personaggi che fanno da contorno alla scena della natività hanno un simbolismo molto forte.
Per esempio, il pastore dormiente Benito rappresenta i pastori dormienti che ricevettero l’annuncio dell’angelo.
Secondo la tradizione napoletana, svegliare Benito (o Benino) comporterebbe la sparizione del presepe.
Infatti, egli è colui che sogna il presepe.
Il monaco, letto in chiave dissacrante, è colui che rappresenta l’unione tra sacro e profano.
La zingara che porta degli arnesi per forgiare i chiodi e predice il futuro rappresenta la predizione della crocifissione di Cristo.
I due compari, zì Vincenzo e zì Pascale, rappresentano il Carnevale e la Morte.
Ora, arriviamo al nostro protagonista, Ciccibacco.
Questo personaggio porta il vino.
Col pane, il vino è una delle due specie dell’Eucaristia.
Nel sacramento dell’Eucaristia, il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Cristo.
Tuttavia, questo personaggio è ambivalente.
Infatti, come dice il nome stesso, Ciccibacco rappresenta anche Bacco, un retaggio del paganesimo.
Bacco (che per gli antichi Greci era Dioniso) era il dio pagano dell’uva e del vino ed era anche colui che era legato i culti orgiastici.
Dunque, Ciccibacco rappresenta il sacro e lo spirituale contrapposto al profano e al carnale.
Qui sta la simbologia del presepe napoletano, con la contrapposizione tra divino e umano.