E Dante indicò il Paradiso

Dante

Sto convertendo in versione cartacea il libro intitolato “Dante contemporaneo”. Dunque, anche quel libri sarà cartaceo.

Ora, racconto una storia soprannaturale che riguarda il Dante Alighieri, il quale morì tra il 13 e il 14 settembre 1321.

Ho trovato tale storia nel libro intitolato “Il mondo dell’incredibile” della Reader’s Digest.

Poco dopo la morte del poeta fiorentino, gli ultimi tredici canti del Paradiso della Divina Commedia non si trovavano.

I figli del poeta, Jacopo e Pietro, frugarono in ogni dove ma i testi mancavano.

Quando i due fratelli abbandonarono le speranze, otto mesi dopo la morte del padre, Jacopo sognò quest’ultimo.

Dante gli apparve vestito di bianco e soffuso di luce.

Il poeta prese per mano il figlio e lo portò nel suo studiolo.

Gli indicò una parete.

Destatosi, Jacopo rimase turbato dal sogno.

Chiamò un tale Giardini, un amico del padre.

Si recarono nello studiolo di questi.

Controllarono il luogo indicato dal poeta e videro una nicchia sotto una stuoia.

Tolsero la stuoia e trovarono delle carte coperte di muffa.

Estrassero il materiale, lo pulirono e lo lessero.

Con stupore, trovarono gli ultimi tredici canti mancanti.

Senza quella visione, probabilmente, oggi non avremmo la Divina Commedia completa.

/ 5
Grazie per aver votato!