Eleonora colpisce ancora con “I cento comandamenti dello schiavo”

Eleonora

Nel mio libro intitolato “I canti de la Lunigiana” ho già scritto dell’amica Eleonora Serra, la quale mi ha dato del materiale.

Le ho fatto una dedica e l’ho definita “Eleonora la bionda che usa la penna come una fionda”.

Sia chiaro, non intendevo certo offenderla.

Anzi, la stimo molto.

Ebbene, l’amica in questione ha pubblicato un nuovo libro interessante, il quale è intitolato “I cento comandamenti dello schiavo“.

Il libro è stato scritto in collaborazione con Enrico Bruzzi.

Questa è descrizione:

Questo libricino raccoglie, ironizzando con riso amaro, i dieci capisaldi tragicomici della società distopica in cui viviamo, impregnati di un pensiero unico totalizzante che snatura l’uomo ma che, tuttavia, viene spacciato dal sistema sociale per l’unica via di beatificazione possibile per il bravo cittadino civico non pensante, ridotto a mero lavoratore intensivo, pagatore di gabelle ed esecutore di direttive sociali spacciate per democrazia: dall’informazione, totalmente non informativa ma uniformante, al lavoro che si mostra sempre più uno sfruttamento intensivo da allevamento massivo; dalla scienza di sistema, che rifiuta a priori qualsiasi confutazione scientifica, alla sessualità, impregnata di storture ideologiche perverse, nonché al corpo che viene trattato come una macchina volta unicamente all’utilità sociale; dal rapporto con il denaro, che deve esser considerato buono soltanto se finalizzato ad arricchire i padroni, alla politica ed all’istruzione, necessarie a compattare il teatrino sociale; dalla mala gestio dei fenomeni migratori, spacciata per il miglior modo possibile per garantire un’integrazione solo di facciata, fino all’ambiente, anch’esso parte dell’ingranaggio uniformante.

In sostanza, si è pensato di creare una serie di nuovi comandamenti che orientino gli schiavi e gli uomini liberi all’interno dei disvalori che caratterizzano questa ridicola società altamente alienata, alienante e schiavizzante che, tuttavia, dissimula lo sfruttamento intensivo dell’uomo dietro parole e forme apparentemente pregne di valori positivi, come democrazia, diritti e libertà in cui lo schiavo, ignaro della sua condizione, viene paradossalmente esaltato come massimamente libero e invitato a perfezionare la sua diligenza, secondo i dettami imperativi del nuovo regime liberista che, stracolmo di buonismo di facciata, appare in grado di premiare con ulteriore felice schiavitù, unicamente chi si prostri ai suoi disvalori; ghettizzando, al contrario chi ancora mantenga il talento di pensare, osteggiato dalla distopia come il maggior pericolo per la felicità del popolo.

Questo libro è rivolto sia agli uni che agli altri: agli schiavi, acronimizzati in B.L.S.D o L.S.D. (Bravi Liberi Schiavi Democratici), affinché migliorino le proprie prestazioni di schiavitù e possano essere sempre più felici e inconsapevoli, agli uomini liberi, affinché possano almeno amaramente sorridere, di fronte alla tragica deriva sociale totalizzante“.

Purtroppo, in questo libro c’è tanta verità.

Come spesso accade, con tutta la sua ironia, Eleonora coglie la verità delle cose.

Noi viviamo in un’epoca paradossale.

Ciascuno di noi ha gli strumenti per comunicare con mezzo mondo ma è solo.

Inoltre, le idee possono circolare con facilità.

Però, oggi, vi è un pensiero unico, un pensiero di massa.

Basta pensare a ciò che è accaduto col Covid.

Purtroppo, c’è tanta ignoranza.

Anche questo è paradossale, poiché la gente ha maggiore possibilità di accedere al sapere.

Eppure, tanta parte della gente non si ferma a leggere, a studiare e a indagare.

Si limita a guardare qualche video divertente sui social network e non fa nient’altro.

Non fa delle ricerche complesse.

Non si interessa di temi importanti.

Questo è penoso.

Purtroppo, come ho scritto primo, Eleonora ha scritto il vero.

Quando le masse sono così è facile incorrere nel rischio di totalitarismi.

I più furbi e munifici possono fare ciò che vogliono e le masse applaudono e attaccano chi rappresenta la massa critica, chi si oppone.

I munifici furbi possono prendere il controllo dei mezzi di comunicazione e dei gangli vitali della società, assoggettando le persone in una sorta di “regime dolcemente autoritario”.

Penso che vi possa sovvenire qualcosa.

In fondo, la differenza tra dittatura e totalitarismo è questa.

In un regime totalitario vi è chi comanda, il quale esprime un pensiero unico, un pensiero che non ammette dissenso e chi esprime tale dissenso è linciato dalle masse lobotomizzate.

Quello che è accaduto col Covid è stato un caso da manuale.

Con la paura, è stata piegata la capacità di pensare delle persone chi dissentiva è stato mostrificato.

Basta pensare alla caccia al No Vax.

Dunque, libri come quello di Eleonora Serra possono essere utili per capire le cose.

Per questo motivo, consiglio di comprarlo.

Tra l’altro, potete sceglierlo come ebook o cartaceo.

Quindi, avete l’imbarazzo della scelta.

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