Quando si pensa ad uomo che cambia idea a seconda di come tira il vento, non si può non pensare all’arcivescovo Hugh Curwen.
Nato a Bampton nel 1500 (circa) Hugh Curwen operò nel periodo in cui in Inghilterra operò re Enrico VIII.
Educato al Brasenose College di Oxford, Curwen fu destinato alla carriera ecclesiastica.
Diplomatosi in diritto canonico nel 1524, egli ottenne il baccalaureato nel 1532.
Divenne rettore nel villaggio di Ferriby, nel Lincolnshire.
Quando re Enrico VIII ruppe col Papa, nel 1534, Curwen aderì allo scisma anglicano e giurò nelle mani del re come capo della Chiesa d’Inghilterra.
Nel 1541, egli divenne diacono di Hereford.
Durante il regno di re Edoardo VI (1547-1553), Curwen accolse le nuove politiche religiose improntate nel protestantesimo.
Dopo la morte di re Edoardo VI, la deposizione di lady Jane Grey e la salita al trono della cattolica Maria Tudor, Curwen tornò al cattolicesimo.
Consacrato dal vescovo di Londra Edmund Bonner, nel 1555, egli divenne arcivescovo di Dublino al posto del protestante George Browne.
Nel 1558, la regina Maria I morì e salì al trono la sorellastra protestante Elisabetta.
Quest’ultima ripristinò l’Atto di Supremazia del padre Enrico e buona parte delle riforme religiose del fratellastro Edoardo.
Curwen fece un’altra giravolta e tornò di nuovo all’anglicanesimo.
Tuttavia, l’arcivescovo (anglicano) di Armagh Adam Loftus lo definì un “delinquente” per la sua riluttanza ad adottare le riforme elisabettiane.
La stessa accusa gli fu rivolta dal vescovo (anglicano) di Meath Hugh Brady.
Rimase arcivescovo di Dublino e lord cancelliere d’Irlanda fino al 1567.
In seguito fu trasferito ad Oxford.
Malato da tempo, Curwen morì nel 1568 a Swinbrook.
Suo nipote Richard Bancroft (1544-1610) divenne arcivescovo di Canterbury nel 1604.
Quando si pensa a Hugh Curwen si pensa a un uomo che, come si dice qui nel mantovano, “sta d’la banda dal formenton”, ossia “sta dalla parte del granoturco”, ossia dalla parte di chi può dare un vantaggio.