Hughie Hogg racconta: la censura che uccide la cultura

Hughie Hogg
Hughie Hogg, personaggio della serie TV “Hazzard” impersonato da Jeff Altman

Io, Hughie Hogg, desidero fare una considerazione riguardo alla censura, la quale è una delle più acerrime nemiche della cultura.

Mi viene in mente un libro pubblicato ieri su Amazon da uno scrittore italiano poco noto, un tal Antonio Gabriele Fucilone.

Il libro in questione è intitolato “I canti erotici de le corti” e l’immagine della copertina è quella di un quadro di Édouard-Henri Avril ispirato ai “Sonetti lussuriosi” del poeta cinquecentesco Pietro Aretino.

Fucilone ha pubblicato il libro su Facebook e l’algoritmo del social network lo ha censurato.

L’autore ha contestato la decisione e chi gestisce il social network è tornato sui suoi passi.

In realtà, Fucilone non ha fatto niente di pornografico.

Da quello che so, lui odia il genere pornografico.

Del resto, il termine “pornografico” deriva dai termini greci “porne” e “graphè” che significano “disegnare prostitute”.

Fucilone non mi sembra che il tipo che fa ciò.

Il suo libro contiene poesie che sono certamente spinte ma il tutto ha un carattere satirico, quasi boccaccesco.

Qualcuno parla di un “Nuovo Medio Evo” ma a me sembra di vivere nell’Inghilterra di Oliver Cromwell (nell’immagine qui sotto, 1599-1658).

Molti esaltano Cromwell come un liberatore, contro il “perfido” sovrano filocattolico, re Carlo I Stuart, il quale fu sconfitto e messo a morte il 30 gennaio 1649.

Però, nella sua mentalità puritana bigotta e ipocrita, Cromwell fu un dittatore e un censore.

Del resto, i puritani come lui erano ispirati a Giovanni Calvino (1509-1564), il quale fondò a Ginevra una Chiesa protestante che decideva ogni aspetto della vita dei cittadini.

Calvino istituì un concistoro, un organo politico-religioso impose anche un rigido costume ai cittadini.

Christopher Hitchens scrisse queste parole: “La Ginevra di Calvino fu il prototipo dello stato totalitario, e lo stesso Calvino era un sadico, un torturatore e un assassino che fece bruciare Serveto, grande pensatore e ricercatore dell’epoca“.

Tanta cultura fu certamente mandata in vacca a Ginevra per colpa dell’opera censoria di Calvino.

Cromwell fece lo stesso in Inghilterra.

Del resto, mi risulta che questo ostracismo verso la cultura sia ben presente anche tra i Testimoni di Geova.

Mi risulta, per esempio, le famiglie di adepti di codesta religione mostrino un certo ostracismo verso i loro figli che vanno all’università.

Forse, re Carlo I non era tanto perfido.

Anzi, aveva capito tutto.

Questa è la mia mesta considerazione.

Fatto ciò, il vostro Hughie Hogg vi saluta e vi augura buon Natale.

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