Il senso di colpa che ci distruggerà

senso di colpa

Decenni di insegnamenti progressisti hanno maturato nella popolazione europea un senso di colpa autodistruttivo.

Che l’Europa si stia autodistruggendo è evidente.

Per farvi capire meglio, prendo questo stralcio da un articolo di Lorenza Formicola su “La Nuova Bussola Quotidiana“:

I musulmani sono più giovani di tredici anni della media europea e sono nettamente più fertili (un bambino in più per donna, in media). Il che fa di loro una popolazione giovane, forte e robusta, ma soprattutto radicata in un Occidente le cui radici si stanno seccando. Parlare di radicalismo vuol dire parlare anche delle reti e delle cellule affiliate a organizzazioni jihadiste su scala mondiale, come al-Qaeda, alimentata da una ideologica ricerca di un ordine mondiale politico islamico. L’opinione corrente vuole che il sostegno ai gruppi estremisti sia piuttosto blando tra i musulmani in Europa e, viceversa, che quest’ ultimi non sono foraggiati dai cosiddetti gruppi estremisti“. 

Negli anni, è stato instillato nei generazioni di europei che si sono succeduti un senso di colpa riguardo a tutti i mali del mondo.

Per esempio, è stato instillato un senso di colpa riguardo all’inquinamento e al riscaldamento globale.

La denatalità di oggi è una delle conseguenze di ciò.

Che questo senso di colpa sia autodistruttivo per l’Europa è dimostrato anche dal rischio di islamizzazione.

Noi, Europei, facciamo pochi figli e veniamo rimpiazzati da giovani provenienti da altri Paesi per lo più di religione islamica.

Le società islamiche sono giovani e questo favorisce non poco gli immigrati di religione islamiche.

Ora, però, voglio spostare il problema sul lato culturale.

Il progressismo ha distrutto la nostra cultura.

Faccio un esempio pratico: si parla delle Crociate nelle scuole.

Quando si parla delle Crociate, si tende a colpevolizzare di più la parte cristiana ed europea quando si trascurano dei fatti importanti.

Basta ricordare quello che accadde nel 1071, quando i Turchi Selgiuchidi sconfissero i Bizantini a Manzicerta e conquistarono l’Anatolia, arrivando anche a Gerusalemme.

A Gerusalemme, i Turchi si sostituirono ai più moderati Arabi e perseguitarono i fedeli cristiani.

Questo spinse Papa Urbano II a pronunciare il discorso di Clermont il 27 novembre 1095, discorso col quale bandì la I Crociata.

Molto probabilmente, se non ci fossero state le controverse Crociate, i Turchi non avrebbero preso Costantinopoli nel 1453 ma almeno due secoli prima e avrebbero minacciato l’Europa.

Certo, le Crociate non furono un successo e non portarono alla riunificazione di una cristianità lacerata dallo Scisma del 1054.

Ciò fu dovuto ai Cristiani, i quali non furono coesi.

Però, non si può parlare delle Crociate senza parlare di ciò che fecero i musulmani prima.

Purtroppo, nelle scuole si parla delle Crociate solo in un’accezione negativa per gli Europei cristiani che sono presentati come degli imperialisti che si misero in armi contro degli innocenti.

Questo senso di colpa porterà l’Europa verso l’autodistruzione.

Oggi, abbiamo festeggiato la Santa Pasqua.

Domani, si potrà festeggiare ancora tale festa?

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