Il tamburo di Drake, verità o leggenda?

Tamburo di Francis Drake

Prima della sua morte, avvenuta a largo della costa di Panama il 28 gennaio 1596, il corsaro inglese Francis Drake ordinò di riportare il suo tamburo in patria, presso Plymouth.

Prima di iniziare a trattare l’argomento, faccio questa precisazione: pirati e corsari non erano la stessa cosa.

Infatti, i pirati catturavano spogliavano le navi che a loro capitavano a tiro senza dover rendere conto a nessun sovrano.

I corsari, invece, agivano nella “guerra di corsa” al soldo dei monarchi, dando a questi ultimi una parte dei loro bottini.

In cambio, i corsari potevano agire indisturbati.

Drake operava al soldo della regina Elisabetta I.

Egli spogliava le navi spagnole.

Del resto, tra Spagna e Inghilterra non correva buon sangue.

Ora, tratto la storia.

Nel libro “Il Mondo dell’Incredibile”, ho trovato una storia interessante.

Come ho scritto prima, al momento della sua morte, Drake ordinò di riportare il suo tamburo in patria, nella sua casa a Plymouth.

Secondo la leggenda, il corsaro promise che se qualcuno avesse suonato lo strumento in un momento di pericolo per l’Inghilterra, egli sarebbe tornato a difendere il suo Paese.

Tuttavia, la leggenda mutò e oggi dice che il tamburo di Drake suonerebbe da solo in caso di pericolo per l’Inghilterra.

La tradizione dice che lo strumento avrebbe suonato con un cupo rullo quando Napoleone fu portato a Plymouth come prigioniero, dopo la disfatta di Waterloo, il 15 luglio 1815.

Il tamburo sarebbe stato udito altre tre volte.

La prima volta fu nel 1914, allo scoppio della I Guerra Mondiale.

Poi, lo si sentì suonare quattro anni più tardi, a bordo della nave ammiraglia Royal Oak.

L’ultima volta fu durante la II Guerra Mondiale, al tempo della ritirata di Dunkerque.

Da quel momento, il tamburo avrebbe smesso di suonare.

Forse, spirito di Drake era tornato di nuovo in pace.

Certamente, a di là delle leggende, questa storia testimonia l’amore che Drake aveva per il suo Paese, un amore di patria vero e propria.

Questa storia ci deve insegnare che si deve essere patriottici.

Chi ama la sua patria non rovina sé stesso ma ama la sua comunità.

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