Sapevate che la bandiera americana, la famosa Star and Stripes, che si trova nello Studio Ovale della Casa Bianca è italiana?
Come riporta un articolo scritto da Simona Aiuti su “Italiani.it“, la bandiera in questione fu tessuta a San Leucio, in Provincia di Caserta.
In quel luogo, il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) fece erigere una fabbrica per la lavorazione nel 1773.
Per la cronaca, re Ferdinando IV divenne re Ferdinando I, quando il Regno di Napoli e quello di Sicilia furono uniti e divennero Regno delle Due Sicilie nel 1816.
La storia della Star and Stripes americana è la dimostrazione dell’importanza dell’Italia nel mondo.
Ricordo, per esempio, che nell’Abbazia di Westminster, luogo di incoronazione dei sovrani britannici, vi è un bel pavimento cosmatesco.
Lo stile cosmatesco, quello stile caratterizzato dalle decorazioni a mosaico che si vedono in certe chiese, come la famosa cattedrale di Anagni, nacque qui in Italia, nel Medio Evo.
L’italo-americano Amedeo Peter Giannini (1870-1949) fondò la famosa Bank of America.
Giannini fondò tale istituto per aiutare i numerosi italiani che partivano per gli Stati Uniti d’America e che non ricevevano nessun aiuto dalle banche americane.
Nel Rinascimento, la lingua parlata a livello europeo, insieme al francese, fu l’italiano.
Anche la regina d’Inghilterra Elisabetta I (1533-1603) conosceva tale lingua.
Il gelato nacque qui in Italia.
Nel IX secolo, gli Arabi portarono la canna da zucchero in Sicilia e produssero dei sorbetti fatti con succhi di frutta che venivano raffreddati con ghiaccio e sali.
La Sicilia abbondava di tali elementi e anche dopo che i cristiani ripresero l’isola, che completarono la riconquista con la vittoria di Noto, nel 1091, si continuò a produrre gelato.
Nel XVII secolo, il gelato fu cibo dell’aristocrazia palermitana.
Il gelato arrivò anche in Inghilterra.
Un gelataio veneto emigrato negli Stati Uniti d’America di nome Italo Marchioni (1868-1954) inventò il cono gelato.
Non parliamo poi della pila di Alessandro Volta, del telefono (che fu inventato da Antonio Meucci) e dalla radio, che fu inventata da Guglielmo Marconi.
L’Italia è una risorsa per il mondo ed è bene non dimenticarlo.