La Chiesa greco-cattolica ucraina, una Chiesa posta tra Oriente ed Occidente

Chiesa greco-cattolica ucraina

La Chiesa greco-cattolica ucraina rappresenta ancora oggi un esempio di Chiesa posta tra Oriente ed Occidente.

Si tratta di una Chiesa di rito orientale molto radicata in Ucraina, Paese che oggi è sotto l’attenzione di tutti per le vicende note.

Il territorio ucraino conobbe l’evangelizzazione nel X secolo DC.

Il Gran Principe di Kiev Vladimir I (958-1015) si convertì al Cristianesimo nel 988 e fece convertire il suo popolo.

Così, quel principato che oggi è chiamato ucraina, l’antica Rus’, divenne terra cristiana.

Il Cristianesimo adottato fu quello di rito slavo-bizantino dei Santi Cirillo e Metodio.

Tuttavia, esso fu diviso tra l’obbedienza al Papa e quella al Patriarca di Costantinopoli.

Nel 1054, ci fu lo scisma tra Roma e Costantinopoli.

Il Papa ed il Patriarca di Costantinopoli si scomunicarono a vicenda.

Così, la divisione della terra di Rus’ fu palese.

Tuttavia, la rottura non fu immediata per quanto riguardava la terra di Rus’, tanto che il principe Izjaslav I di Kiev (1024-1078) chiese ed ottenne la protezione di Papa Gregorio VII (Ildebrando di Soana, 1015-25 maggio 1085).

Le vicissitudini portarono la Chiesa ucraina a seguire prima Costantinopoli e poi Mosca, la quale fu ribattezzata la “Terza Roma” dopo il 1453, anno nel quale la capitale dell’Impero Romano d’Oriente cadde in mano ai Turchi.

La terra ucraina si trovò così nell’orbita russa.

Nel 1595 fu firmata l’Unione di Brest.

Questa unione fece sì che una parte della Chiesa ucraina tornasse in comunione con Roma.

Nacque così la Chiesa greco-cattolica-Ucraina.

Fu stabilita un’arcieparchia metropolitana a Kiev

I Cosacchi furono contrari a ciò.

Essi erano ostili alla Russia ma erano ostili anche alla Polonia e l’unione era per loro una sorta di “longa manus” polacca.

L’Unione di Brest fu ristabilita nel 1620 ed il metropolita si stabilì a Kiev.

In base alla Pace di Andrusiv del 1667, tutti i territori a sinistra del fiume Dnepr passarono alla Moscovia, la quale assunse il nome ufficiale di Russia, e quelli a destra furono in mano alla Confederazione Polacco-Lituana.

Il Patriarcato di Mosca volle assoggettare il metropolita di Kiev, in base ad un documento conciliare del 1054 che attribuiva al Patriarcato di Costantinopoli il diritto di evangelizzare quelle terre.

Riuscì a fare ciò nel 1685.

Nel XVIII secolo la Chiesa che si trovava in Polonia prima dell’ennesima spartizione di quel regno, la Metropolia di Kiev unita, contava fino a 12 milioni di fedeli, di cui una parte ruteni (al Nord) e l’altra di ucraini (al Sud).

Dopo la caduta di Napoleone, che avvenne nel 1814, venne meno l’idea di vedere un’Ucraina libera e la Chiesa greco-cattolica ucraina si trovò assoggettata allo zar.

Lo zar ed il Patriarcato di Mosca puntavano a fare rientrare la Chiesa greco-cattolica ucraina nei ranghi di quella ortodossa.

I preti greco-cattolici che non si piegavano furono deportati in Siberia.

I greco-cattolici si trovarono senza clero ed il clero latino poteva fare ben poco.

Alcuni gesuiti della Galizia, allora sotto il controllo dell’Impero Austro-Ungarico, fecero un ministero pieno di pericoli tra i greco-cattolici.

Nel 1905, fu dichiarata la libertà religiosa ma un gran numero di ucraini cattolici si dichiarò latino, per il divieto di costruire diocesi di rito greco-bizantino.

Altri fedeli tornarono all’Unione di Brest tra il 1918 ed il 1938.

Per essi, la Santa Sede nominò un visitatore apostolico, il vescovo redentorista Mykola Čarnec’kyj (18 dicembre 1884-2 aprile 1959).

Purtroppo, ci furono le persecuzioni sovietiche ai danni dei cattolici.

Le chiese cattoliche furono chiuse, demolite, date agli ortodossi che si piegavano alle pretese del regime comunista o destinate ad altro uso.

I preti finirono nei gulag.

Anche il vescovo Čarnec’kyj finì in prigione.

Egli è ricordato come beato dalla Chiesa cattolica.

Compagno di prigionia del vescovo fu il futuro cardinale Josyp Ivanovyč Slipyj (17 febbraio 1892-7 settembre 1984).

Con la caduta del comunismo, la Chiesa greco-cattolica poté rinascere.

Anche la storia della Chiesa greco-cattolica ucraina può aiutare a capire la storia dell’Ucraina di oggi.

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