La Lancia di Longino, la storia, la fede religiosa ed il mito

Lancia di Longino

Visto che siamo nel periodo della Settimana Santa, parlo della storia della Lancia di Longino, la lancia che trafisse il costato di Gesù Cristo.

Lo faccio iniziando con questa mia poesia scritta in maccheronico-siciliano e in italiano:

LU SANGU DÂ LANZA

Ca guariri poti…

comu fortia ancu dari…

cum tri gocci ca jetta fora…

Longini lanza, Sancta Riliquia,

pirchì Christi pettu trafiggìu…

et lu So Sangu chidda vagnau.

IL SANGUE DELLA LANCIA

Che guarire puote…

come forza anche dare…

con tre gocce che getta fuori…

di Longino la lancia, Santa Reliquia,

perché di Cristo il petto trafisse…

ed il Suo Sangue essa bagnò…

così…come volle Iddio.

accussì…comu vosi Diu.

La Lancia di Longino è ancora oggi una reliquia della quale non si sa molto.

Non la si deve confondere con la Sacra Lancia che si trova nell’Hofburg di Vienna.

Quest’ultima è identificata con la Lancia di San Maurizio.

Quella di Longino fu la lancia usata dal centurione che trafisse il costato di Gesù.

Secondo la tradizione, Longino si convertì al Cristianesimo e portò a Mantova il Preziosissimo Sangue di Cristo.

Sempre secondo la tradizione, la sua lancia fu portata da San Giuda Taddeo Apostolo ( 28 ottobre 70) in Armenia e fu custodita nel monastero di Gheghard, a 40 chilometri a sud ovest di Erevan.

Le cronache della I Crociata (1096-1099) ne parlano.

Anche San Luigi IX re di Francia (25 aprile 1214-25 agosto 1270) portò con sé molte reliquie, tra le fu menzionata una lancia attribuita a Longino.

Tuttavia, si parlò anche di una Lancia di Longino custodita a Costantinopoli.

Nel 1492, il sultano ottomano Bayezid II (o Bajazeth II, 3 dicembre 1447-26 maggio 1512) regalò a Papa Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo, 1432-25 luglio 1492) una lancia.

Il sultano attestò che quella lancia fosse stata di Longino.

Probabilmente, essa potrebbe essere stata la parte inferiore della lancia portata da San Luigi IX re di Francia.

Ancora oggi, non vi sono prove di ciò.

Infatti, la parte portata a Roma dal sultano turco è custodita in Vaticano mentre quella portata dal re fu custodita nella Sainte Chapelle di Parigi ma andò distrutta durante la Rivoluzione Francese.

Ora, intorno a simili reliquie si sviluppò un vero e proprio culto che alimentò la fede religiosa.

Si creò anche un mito.

Dei poteri taumaturgici furono attribuiti a questa reliquia.

Wolfram von Eschenbach (1170-1220) scrisse il “Parzifal” ed identificò la reliquia come una delle due armi che apparvero: la lancia sanguinante del castello del Graal e la lancia che ferì il Re Pescatore.

Il compositore di musica Richard Wagner (22 maggio 1813-13 maggio 1883) compose il suo “Parsifal” sull’opera di Wolfram von Eschenbach.

Purtroppo, su questi miti specularono anche i nazisti, i quali erano ostili al Cristianesimo (anzi lo disprezzavano) ma ritenevano che le reliquie avessero il potere di renderli invincibili.

Ancora, il mito di reliquie come la Lancia di Longino ed il Santo Graal sono molto sentiti.

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