L’amicizia, un valore da trattare

amicizia

Prendo spunto dal mio ebook intitolato “Amicitia: heri et hodie” per trattare il tema dell’amicizia e lo faccio con schiettezza.

Qualche giorno fa, mi è giunto all’attenzione un articolo del sito dei Testimoni di Geova.

Riporto questo stralcio dell’articolo:

È vero che vogliamo essere gentili anche con coloro che non rispettano le leggi di Dio, ma non dovremmo stringere con loro un’amicizia intima. Di conseguenza sarebbe sbagliato che un testimone di Geova single iniziasse a frequentare qualcuno che non sia un dedicato e fedele servitore di Dio e che non rispetti le Sue elevate norme. Mantenere l’integrità cristiana è ben più importante che essere accettati da chi non vive seguendo le leggi di Dio. I nostri amici più stretti dovrebbero essere persone che fanno quello che Dio desidera. Gesù disse: “Chiunque fa la volontà di Dio mi è fratello e sorella e madre” “.

Ora, faccio una mia riflessione.

Che una cattiva compagnia possa rovinare una persona è vero.

Però, non si può neppure essere così rigidi circa la scelta degli amici.

Un buon amico può non essere per forza di cose della stessa religione.

Io ho amici cattolici (come me) e non cattolici.

Stando ad una certa logica, io dovrei escludere dalla mia vita i non cattolici?

Io mantengo la mia dignità cristiana anche se frequento persone non mie correligionarie.

L’importante è essere convinti delle proprie idee e difenderle sempre.

Il dettame dei testimoni di Geova tende a cozzare un po’ proprio col dettato biblico.

Esso sconsiglia di stringere amicizia intima con chi non è della stessa religione.

Infatti, stando così le cose, si dovrebbe espungere dalla Bibbia la parabola del buon samaritano?

Inoltre, si dovrebbe anche togliere la regola del “chi non è contro di noi è per voi”?

Si legga per intero quel passo della Bibbia, vangelo secondo Luca, capitolo 9, versetti 49-50.

Anzi, lo ripropongo io:

Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci». Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi»“.

Ergo, un amico che non è cattolico e che non va in chiesa ogni santa domenica ma che è una brava persona deve essere escluso dalla propria vita?

Direi no.

Sarebbe in contraddizione proprio con quel passo della Bibbia.

Questo è uno dei punti che mi rendono avverso alle teorie dei testimoni di Geova.

Inoltre, l’amicizia non ha genere.

Io mi sento dire che “tra uomo e donna non possa esserci una buona amicizia”.

Ciò è sbagliato.

Io ho amicizie maschili e femminili.

Un uomo può essere amico di una donna senza altri fini.

Dunque, bisogna stare attenti a non cadere in certi preconcetti riguardo all’amicizia.

Citando la storia inglese del XVI secolo, mi viene in mente re Enrico VIII.

Conosciamo tutti la storia di re Enrico VIII, uno che poteva mandare a morte una persona senza un motivo.

Eppure, egli voleva bene al duca di Suffolk Charles Brandon, come ad un fratello.

Anche quando Brandon sposò sua sorella Maria senza chiedere la sua autorizzazione, nel 1515, Enrico lo perdonò.

Quando Brandon morì, nel 1545, egli lo fece seppellire nella cappella di San Giorgio del castello di Windsor, non lontano da sarebbe stato seppellito lui stesso, due anni dopo.

Dunque, il valore dell’amicizia è roba seria.

Esso deve essere coltivato e per coltivarlo si deve accettare l’altro per ciò che è, a meno che non abbia una condotta realmente immorale, se non anche illegale.

Una persona che non sa distinguere il bene dal male…può essere un problema.

A buon intenditor…vanno poche parole.

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