Le fobie, la personalità e la sensibilità

fobie

In una conversazione avuta ieri, ho parlato della questione delle fobie e del fatto che io scriva articoli, trovando spesso degli spunti.

Prima di trattare l’argomento, segnalo il mio ebook intitolato “I demoni nella mente: le fobie”.

Ora, provo a dire la mia.

Avere dei disturbi fobici non è bello.

Anzi, è brutto.

Penso, per esempio, all’automatonofobia, una fobia che (per fortuna) superai.

Si può definire la situazione quasi “infernale” .

Quando l’attacco di panico arriva, la situazione si fa veramente buia.

Io lo so bene.

So cosa significa avere la tachicardia ogni volta che vi è il trigger di una fobia.

Però, deve essere detta anche un’altra cosa.

Il fatto che ci siano delle fobie è indice anche una di una maggiore sensibilità.

In realtà, tutti noi siamo mediamente fobici.

Ognuno di noi ha paura di qualcosa in particolare.

Per esempio il condottiero Giulio Cesare non poteva vedere insetti e ragni.

Sappiamo tutti la storia di Giulio Cesare.

Egli era un condottiero ed era un uomo abituato a stare in un campo di guerra.

Eppure, anche un personaggio come Giulio Cesare aveva i suoi “scheletri nell’armadio”.

Ci sono persone, però, che per certe caratteristiche della propria personalità e per esperienze vissute hanno maggiori possibilità di sviluppare delle fobie.

Io sono una queste persone.

Io sento molto le situazioni nelle quali mi trovo.

Sono come una spugna.

Questo aspetto mi può generare inquietudine ma nel contempo è anche ciò che, per esempio, mi porta a scrivere poesie ed articoli.

Dunque, questi due aspetti possono essere definiti le “due facce della stessa medaglia”.

Semmai, dovrò cercare di mantenere la parte migliore di questa situazione, tenendo sotto controllo le fobie.

Ci riuscirò?

/ 5
Grazie per aver votato!