Guy Fawkes e gli stereotipi

Guy Fawkes

Quando si parla di Guy Fawkes, spesso e volentieri, si parla per stereotipi che rasentano quasi il falso storico.

Guy Fawkes fu uno dei personaggi più importanti del XVII secolo inglese.

Oggi, il personaggio in questione (15 aprile 1570-31 agosto 1606) rappresenta ciò che in realtà non fu.

Al giorno d’oggi, si vedono le famose maschere che sono spesso associate a chi sogna delle rivoluzioni.

La realtà di Guy Fawkes fu diversa.

Egli fu uno di coloro che parteciparono alla famosa “Congiura delle Polveri” , un gruppo di cospiratori cattolici che il 5 novembre 1605 tentarono di fare saltare in aria il Parlamento inglese con re Giacomo I Stuart.

Ora, faccio un breve excursus storico.

Nel 1559, la regina Elisabetta I ripristinò l’anglicanesimo in Inghilterra.

Durante il suo lungo regno, il cattolicesimo fu messo fuori legge e i cattolici subirono delle persecuzioni.

La regina morì nel marzo 1603 e le succedette il re di Scozia Giacomo VI Stuart (19 giugno 1566-27 marzo 1625).

Divenuto re d’Inghilterra, egli divenne Giacomo I.

Questi era figlio della famosa regina cattolica Maria Stuart ma nonostante ciò fu educato nel protestantesimo calvinista della Chiesa di Scozia, la Chiesa nata nel 1560.

Infatti, Giacomo fu tolto alla madre, la quale fu deposta e imprigionata nel 1567, e affidato allo zio, il conte di Moray Giacomo Stuart.

In seguito, Maria cercò di riprendersi il trono ma fallì e riparò nell’Inghilterra della cugina e rivale Elisabetta.

Dapprima, Elisabetta la ospitò ma poi la fece arrestare.

Con la Congiura di Babington (1586), Maria fu messa sotto processo, condannata a morte e decapitata l’8 febbraio 1587.

Elisabetta non aveva figli e l’unico parente stretto fu Giacomo, il quale divenne re il 24 marzo 1603.

I cattolici inglesi speravano che Giacomo fosse più tollerante e che si spendesse di più per la causa del cattolicesimo.

Non fu così.

Così, il 5 novembre 1605, ci fu la Congiura delle Polveri della quale Guy Fawkes fu protagonista.

Sotto il palazzo del Parlamento, a Westminster, furono messe delle botti di polvere da sparo che sarebbero state fatte saltare quando il re ed i nobili protestati sarebbero arrivati.

Ad un certo punto, uno dei congiurati si tirò indietro e parlò e le autorità intervennero.

Venerdì 1º novembre Salisbury presentò la lettera al re; sabato 2 novembre il Consiglio si riunì per prendere provvedimenti sulla questione sollevata da Salisbury e fu comunicato al re che lunedì 4 novembre il lord ciambellano Suffolk avrebbe controllato l’intero palazzo del Parlamento “di sopra e di sotto”.

Re Giacomo non si ritenne soddisfatto delle due perquisizioni effettuate da lord Suffolk e decise di far compiere un nuovo controllo a una piccola squadra agli ordini di sir Thomas Knevett, gentiluomo di camera del re e giudice di pace di Westminster.

Così, intorno alla mezzanotte del 4 novembre, gli uomini capitanati da Knevett ricontrollarono il Parlamento e scesero nello scantinato, dove videro un uomo avvolto in un mantello che si aggirava nei pressi del Parlamento.

Quell’uomo, che disse di chiamarsi John Johnson e di essere al servizio di Thomas Percy, fu bloccato e catturato: si trattava in realtà proprio di Guy Fawkes.

Torturato, Guy Fawkes confessò.

Fu condannato a morte.

Questo fatto consegnò Fawkes alla leggenda.

Tuttavia, la leggenda si discosta dalla storia.

In primis, Guy Fawkes non fu un rivoluzionario.

Egli era un monarchico convinto e non voleva stravolgere l’ordine costituito.

Fawkes era un cattolico.

Egli voleva agire contro il protestantesimo e il potere protestante.

Dunque, non può essere ricordato come un rivoluzionario.

Semmai, egli può essere ricordato come un reazionario, uno che voleva ripristinare il cattolicesimo che c’era prima del 1534.

Questo stereotipo esiste ancora oggi e la poca conoscenza lo sta facendo diffondere.

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