Hughie Hogg racconta: tanti scrittori, pochi lettori

Hughie Hogg
Hughie Hogg, personaggio della serie TV “Hazzard” impersonato da Jeff Altman

Buon pomeriggio a tutti! Sono sempre io, il vostro Hughie Hogg, nipote di Boss Hogg, commissario unico della Contea di Hazzard.

Riprendo in parte il discorso fatto ieri riguardo al latino e al senso critico.

Oggi, io vedo tanti scrittori, tanta gente che scrive.

Tanti scrivono parole sui social network, spacciandosi per intellettuali.

Una capra farebbe un ragionamento più complesso di quelli che fanno loro.

Ovviamente, rispetto le capre.

In realtà, sono persone prive di un pensiero proprio, megafoni di altri personaggi.

Stiamo diventando un popolo di scrittori ma non di lettori.

Anche quello che si legge è spesso intriso di ideologia e privo di un pensiero profondo e serio.

Non dico che si debba fare come i testimoni di Geova e limitarsi a leggere la Bibbia, anche perché riguardo a questo libro sacro non basta la lettura ma serve anche l’esegesi.

Sia chiaro, non faccio polemiche contro i testimoni di Geova ma alcune cose vanno espresse.

Un libro come la Santa Bibbia è prezioso ma può anche diventare banale se usato scorrettamente.

Mi ricordo di alcuni miei studi che riguardavano re Enrico VIII d’Inghilterra, il quale (nel 1545) si lamentò del fatto che la Bibbia fosse versificata nelle taverne.

Banalizzare un testo come la Bibbia è un insulto al Padre Eterno.

Un testo come la Bibbia può diventare anche pericoloso se interpretato non correttamente.

Ricordiamo che anche Satana conosce la Bibbia e dimostrò ciò quando cercò di tentare Gesù Cristo, citandola.

Gesù Cristo non si fece ingannare.

Non dico che si debba scegliere per forza un testo come la Bibbia (che, ripeto, è complesso anche per un sacerdote non troppo esperto in materia e deve essere trattato con l’esegesi) ma è bene scegliere delle letture con contenuto serio.

Penso, per esempio, a scritti filosofici, a libri di storia, a testi scientifici, alle poesie e ai romanzi.

Anche un libro di cucina, nel quale (magari) sono raccontate le storie dei singoli piatti, può andare bene.

Invece, non si legge e molti dei lettori scelgono testi senza contenuti.

Ci sono quelli che preferiscono le riviste pornografiche o i libri di certi “scrittori” contemporanei.

Tutto questo è triste.

Leggere bene aiuta ad avere quel senso critico di cui ho scritto ieri.

Chi legge bene può anche scrivere bene.

Avere senso critico può essere un vantaggio.

Io, per esempio, ho migliorato la mia arte del “sapermi arrangiare”, la quale è nota tutti.

Del resto, io sono sempre un Hogg (come mio zio) e mi chiamo Hughie.

La so lunga in fatto di “arte del sapersi arrangiare” ma ho ancora tante cose da imparare.

Però, il senso critico aiuta ad allargare i propri orizzonti e a gestire meglio la propria vita in ogni ambito.

Dunque, non abbiate paura di imparare.

Siate spregiudicati nel fare delle ricerche.

Prima di imparare a scrivere bene, leggete bene.

Ora, vi saluto e…ci risentiremo un’altra volta.

/ 5
Grazie per aver votato!