Nazismo e il Cristianesimo

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Premetto che non ho simpatie per il nazismo e che non voglio parlare di ciò che il nazismo fece a livello politico e nella storia.

Questo lo sappiamo tutti.

Voglio parlare del nazismo e del suo rapporto col Cristianesimo.

Si sa un po’ meno di ciò che fu il movimento di Adolf Hitler alla sua base.

Il partito nazista non aveva una sola una certa ideologia (che ancora oggi è nota a tutti) ma aveva anche una base esoterica.

Hitler aveva maghi e astrologi al suo servizio.

Personaggi di primo piano del mondo nazista, come Heinrich Himmler, furono impegolati in certi gruppi che sostenevano certe dottrine.

Il nazismo esoterico metteva insieme dottrine neopagane, come il culto degli dei di Aasgard e quello degli dei greco-romani, filosofia, come il pensiero di Friedrich Nietzsche, culti orientali, come quelli persiano, induista e buddhista, ed eresie del Cristianesimo, come il marcionismo e il catarismi.

Tutto ciò era tenuto insieme dal mito della “razza ariana” .

Tutto ciò costituiva una sorta di misticismo nazista che era contrapposto a quello giudaico-cristiano.

Così, per esempio, nel nazismo si credeva nella reincarnazione.

Un esempio fu proprio Himmler.

Egli sosteneva di essere la reincarnazione di re Enrico l’Uccellatore (876-936).

Questi fu re di Sassonia e padre del futuro imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I.

Da qui nacque anche l’uso di simboli come la svastica.

Ci fu anche il mito di Thule, un’isola leggendaria di cui scrissero vari uomini di cultura, come Pitea, Eratostene, Severino Boezio e San Beda il Venerabile e che per i nazisti fu la terra d’origine della saggezza ariana.

Inoltre, il pensiero nazista proponeva una figura di Gesù Cristo decontesualizzata.

Il Gesù Cristo nazista era un Gesù Cristo che non aveva niente a che fare col Messia cristiano.

Era un personaggio completamente staccato dal contesto in cui nacque, visse, operò e morì.

Il nazismo propugnava il “Cristianesimo positivo”, una sorta di versione del Cristianesimo che si rifaceva al marcionismo e che, per esempio, negava il valore dell’Antico Testamento.

Come suoi “santi”, il nazismo aveva personaggi come Arminio e Martin Lutero, due personaggi che esaltarono molto il mito del popolo germanico contrapposto a Roma.

Dunque, la contrapposizione tra nazismo e Cristianesimo non fu solo uno scontro tra una religione e un partito politico ma uno scontro tra due visioni del mondo, due religioni.

Infatti, il partito di Hitler aspirava a diventare una nuova Chiesa che, nell’ottica dei suoi fondatori, avrebbe dovuto sostituire quella cristiana.

Guarda caso, i nazisti cercavano le reliquie poiché ritenevano che esse avessero un potere.

Sempre in quest’ottica, Berlino avrebbe dovuto sostituire Roma, col suo “Vaticano”.

La chiesa di Quedlinburg, luogo legato a re Enrico I l’Uccellatore, divenne un santuario nazista.

All’idea del corpo e sangue di Cristo dati in sacrificio per il riscatto dell’umanità, il nazismo contrapponeva l’idea del sangue da versare per la vittoria della razza germanica.

Il tenente Gerhard Rossbach, un militare di idee naziste e che capeggiò un gruppo che prese il suo nome, disse: “Distruggere, annientare tutto ciò che deve essere distrutto. Senza pietà , né misericordia, inesorabilmente. Bisogna tagliare l’ascesso nel corpo malato della nazione: bisogna spremerlo fino al sangue. E il sangue deve scorrere finché il corpo è purificato“.

Dunque, il nazismo non voleva distruggere solo l’Ebraismo ma anche il Cristianesimo, per sostituirsi ad esso come nuova fede.

Col mondo latino, i nazisti avevano un rapporto complesso.

Essi ammiravano l’Antica Roma (e cercavano di imitarla secondo la loro visione) ma disprezzavano le genti latine contemporanee, le quali erano viste come inferiori.

Da quel pensiero partirono tutti i fatti che accaddero.

Termino, segnalandovi un libro che ho. Il libro è intitolato “Europa misteriosa“.

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