Nord contro Sud, una contesa che dura da sempre

Nord contro Sud

In una discussione su Facebook mi è venuto in mente di scrivere codesto articolo sulla questione del “Nord contro Sud”.

Infatti, su Facebook ho pubblicato la foto del mio minestrone.

Ho cotto la pasta nel minestrone e non a parte.

Questo rende la minestra più amalgamata e ho fatto notare ciò con questa frase: “

La pasta “sciacquata” è tipica del Nord. Io sono originario del Sud“.

Di solito, questo tipo di cottura della pasta nelle minestre si fa al Sud.

Penso alla famosa pasta e patate alla napoletana.

Al Nord, invece, molti cuociono la pasta a parte, in acqua salata, e poi la mettono nella minestra.

Sia chiaro, non intendevo offendere nessuno.

Io non credo all’idea del Nord contro Sud.

Tale idea non mi appartiene.

Io nacqui a Mantova il 3 gennaio 1980 ma sono di origini meridionali, abruzzesi (e forse anche campane, visto il cognome) per parte di padre e siciliane per parte di madre.

Non posso certo rinnegare tutto ciò.

Se lo facessi, rinnegherei me stesso.

Però, è evidente che tra Nord e Sud vi sia una forte differenza.

Sono differenze date dalla storia.

Anche la cucina è diversa.

Al Nord si preferisce la pasta più cotta e al Sud la si mangia al dente.

Per la cronaca, io la preferisco al dente.

Il Nord è grande per la sua operosità e per la sua disciplina del lavoro e il Sud è grande per l’arte di sapersi arrangiare della sua gente.

Il meridionale è creativo (nel senso più positivo del termine) e mentre il settentrionale è operoso.

Un uomo del Sud che si trasferisce al Nord, deve sapere che lì c’è una certa disciplina del lavoro e che la deve rispettare.

Viceversa, un settentrionale che va a vivere al Sud deve capire che l’operosità e la disciplina da sole non bastano ma che deve imparare anche ad uscire da certi schemi.

Sono due modi di vivere totalmente diversi.

Ciò non significa che uno dei due modi di vivere sia giusto e l’altro sia sbagliato.

Il Nord è molto più secolarizzato del Sud.

Al Nord, guarda caso, vi è anche il maggior numero di divorzi.

Al contrario, il Sud è molto più legato a certe tradizioni.

Io mi ricordo della processione dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo a Galati Mamertino, il paese di mia madre, in Provincia di Messina.

Partecipai a quella processione nel 2000 e nel 2011.

Una processione del genere dura cinque ore ed è fatta in pompa magna, cosa che qui a Roncoferraro (in Provincia di Mantova, ove vivo) non è nemmeno pensabile.

Sono tradizioni frutto di retaggi storici.

Del resto, ricordo che l’Italia esiste come Stato unitario solo dal 1861.

Dal VI secolo al 1861, la nostra penisola era divisa in vari Stati, alcuni dei quei quali erano dominati da altre potenze.

Questo creò una certa eterogeneità nella nostra penisola.

Per esempio, i costumi religiosi più severi sono di marca asburgica, tipici del giuseppinismo, e sono al Nord.

Invece, le mega-processioni sono un retaggio spagnolo e sono presenti al Sud.

Queste differenze all’interno del nostro Paese possono essere una ricchezza, se non sono usate per dividere.

Avere la disciplina del Nord e la creatività del Sud può essere un’arma vincente.

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