Panettone e Times, è anche colpa nostra

Panettone

C’è stato un piccolo “incidente” tra Italia e Regno Unito sul panettone, uno dei nostri dolce di Natale più iconici.

Sul quotidiano britannico “Times” vi è un articolo che parla del nostro panettone in termini non molto lusinghieri e nel quale si afferma che è meglio il pudding.

Certamente, i Britannici hanno una certa mania di sentirsi superiori.

Però, mi viene anche da fare un’altra considerazione.

Infatti, noi italiani siamo geniali in tante cose ma riusciamo anche a farci molto male.

È evidente che un panettone industriale non è buono come uno artigianale.

Un panettone artigianale, infatti, è un prodotto di qualità superiore ad uno industriale.

Lo si riconosce dal colore giallo (dato dalle uova) della sua mollica e dal profumo del burro e dei canditi.

Il giornalista britannico avrebbe dovuto basarsi sui panettoni artigianali per poter esprimere un giudizio un giudizio serio.

Un dolce industriale non è mai buono come quello artigianale.

L’artigiano lavora usando ricette che si sono tramandate da padre in figlio, di generazione in generazione.

Penso ai grandi pasticceri della città di Milano, città del panettone.

L’industria lavora con ricette standardizzate e con ingredienti che sono di qualità inferiore.

Sia chiaro che non dico che un’industria usi degli ingredienti scadenti.

Però, un’industria lavora con ingredienti industriali

Un artigiano, per esempio, può usare un lievito madre che fu fatto da suo nonno e canditi prodotti da un altro artigiano e magari prodotti da frutta della Calabria, terra dei cedri e dei bergamotti, e della Sicilia, terra di ottimi limoni e di arance.

L’artigiano deve puntare sulla qualità.

Se egli facesse un prodotto scadente chiuderebbe per mancanza di vendite.

Inoltre, dietro ad un prodotto artigianale vi è anche un lavoro umano non indifferente.

Questo spiega anche il fatto che un panettone artigianale costa di più di uno industriale.

L’industria, invece, pensa più alla quantità.

Nell’industria ci sono delle macchine che sostituiscono l’uomo.

Forse, il giornalista britannico farebbe bene a farsi un giro in qualche pasticceria qui in Italia.

Se volesse, potrei indicargliene qualcuna.

Semmai, noi italiani faremmo miglior cosa a fare conoscere le nostre eccellenze.

Se usassimo i social network per farle conoscere faremmo un buon servizio a noi stessi.

Gli Inglesi provino a fare un pudding con la frutta candita calabrese e siciliana…e sentiranno la differenza.

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