Papa Clemente VII poteva annullare il matrimonio di re Enrico VIII?

Papa Clemente VII
Papa Clemente VII; Sebastiano del Piombo

Mi è venuta in mente questa domanda: Papa Clemente VII poteva annullare il matrimonio tra re Enrico VIII d’Inghilterra e Caterina d’Aragona?

Questa domanda mi è venuta in mente oggi, mentre convertivo nel formato cartaceo il libro intitolato “Il tiranno Enrico”.

Papa Clemente VII (Giulio Zanobi di Giuliano de’ Medici, 26 maggio 1478-25 settembre 1534) ricevette da re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) la richiesta di annullamento del suo matrimonio con Caterina d’Aragona, per poter sposare Anna Bolena.

Era il 1527.

Il Pontefice rinviò la questione alla Curia romana, non dando il consenso a tale cosa e questo scatenò una serie di reazioni in Inghilterra che portarono allo scisma anglicano.

La prima delle succitate reazioni fu la caduta del lord cancelliere, il cardinale Thomas Wolsey.

Quest’ultimo perse la carica nel 1529 e fu arrestato nel 1530, con l’accusa di tradimento.

Il cardinale fu prelevato da Cawood, città dello Yorkshire, zona nella quale esercitava la funzione di arcivescovo di York, per essere portato a Londra.

Malato da tempo, il cardinale si sentì male durante il viaggio e dovette fermarsi a Leicester, dove morì.

Poi, ci furono altre conseguenze che portarono alla rottura tra il re inglese e Roma.

Ora, ripropongo questa domanda: il Pontefice avrebbe potuto dichiarare nullo il matrimonio?

La risposta è no.

Egli non poteva annullare il matrimonio tra re Enrico VIII e Caterina d’Aragona per tre motivi.

Il primo di questi fu il fatto che il matrimonio tra re Enrico VIII e Caterina fosse stato celebrato con una dispensa papale.

Infatti, prima che sposasse Enrico nel 1509, Caterina fu sposata col principe del Galles Arturo, il quale morì nel 1502.

Arturo era fratello maggiore di Enrico.

Ovviamente, se Arturo fosse rimasto in vita, Enrico non sarebbe stato destinato a diventare re d’Inghilterra.

La prematura morte di Arturo pose Enrico come erede al trono.

Re Enrico VII (il padre di re Enrico VIII, 1457-21 aprile 1509) volle sistemare la vedova del figlio morto, Caterina.

Figlia di re Ferdinando II d’Aragona e di Isabella di Castiglia, Caterina portò in Inghilterra una dote importante.

Se Caterina fosse tornata in Spagna, la dote sarebbe stata perduta per gli Inglesi.

Così, re Enrico VII decise di fare sposare il futuro re Enrico VIII alla vedova di suo fratello.

Un’unione simile, però, era vista come peccaminosa.

Arturo era il fratello maggiore di Enrico.

Così, il re chiese a Papa Giulio II (Giuliano della Rovere, 5 dicembre 1443-21 febbraio 1513) una dispensa speciale per fare sposare Enrico e Caterina.

Il Papa concesse ciò.

Dunque, l’ostacolo canonico fu rimosso da Papa Giulio II e perciò il successore di questi, Papa Clemente VII, non poté annullare il matrimonio.

Il secondo motivo fu il fatto che il matrimonio tra Enrico e Caterina fosse stato consumato e la figlia Maria (la futura regina Maria I, 1516-1558) fu la testimonianza di ciò.

Se il matrimonio non fosse stato consumato, forse il Papa avrebbe trovato un modo di annullare tale unione.

Però, la presenza di Maria e le altre gravidanze finite con figli nati morti o deceduti poco dopo la nascita dimostrarono che il matrimonio fu consumato.

Il terzo motivo fu il fatto che Papa Clemente VII si fosse trovato alla mercé dell’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V (1500-1558), dopo il Sacco di Roma del 1527.

Carlo era nipote di Caterina e dunque si sentì in dovere di prendere le parti della zia.

Per questi tre motivi, Papa Clemente VII non poté dichiarare nullo il matrimonio tra re Enrico VIII e Caterina d’Aragona.

Il re non volle sentire ragioni e fece quello che fece.

/ 5
Grazie per aver votato!