Re Enrico VII, il padre della patria inglese dimenticato

Non si parla tanto di re Enrico VII Tudor (28 gennaio 1457-21 aprile 1509), un re che fu importante per l’Inghilterra e non solo.

Come mi ha suggerito l’amica Eleonora, dopo la pubblicazione del mio ebook intitolato “Il totalitarismo inglese del XVI secolo“, ho deciso di dedicarmi alla storia inglese con maggiore assiduità.

Al giorno d’oggi, re Enrico VII, è un personaggio molto trascurato dalla storia.

Eppure, egli fu importante e la sua impronta è visibile ancora oggi.

Oltre ad essere stato il primo sovrano della dinastia dei Tudor, re Enrico VII fu un vero padre della patria inglese, al pari alcuni suoi predecessori, come re Alfredo il Grande, re Edoardo III il Confessore e re Guglielmo il Conquistatore.

Al di là della questione della sua salita al trono, la quale avvenne nel 1485, dopo la famosa Guerra delle due Rose, questo sovrano lasciò un’impronta indelebile sull’Inghilterra e non solo.

Con lui, l’Inghilterra passò dall’economia agricola e pastorizia, per la produzione di lana, al commercio marittimo.

Infatti, il sovrano capì una cosa importante della quale si tenne conto in seguito.

Egli capì che la condizione insulare dell’Inghilterra sarebbe stata vantaggiosa.

Essendo un’isola, l’Inghilterra non poteva essere attaccata da altri e poteva attaccare questi ultimi.

Da questa “illuminazione”, venne l’idea di puntare sul commercio.

Grazie a degli abili marinai, l’Inghilterra divenne la potenza marittima che divenne nota in seguito.

Re Enrico VII si servì anche di marinai stranieri, come l’italiano Giovanni Caboto (1445 o 1450-1498).

Grazie al contributo di Caboto, la flotta inglese raggiunse il Capo Bonavista, la zona del Golfo di Terranova, nel 1497.

Questo diede inizio alla colonizzazione inglese dell’America del Nord.

Tra l’altro, spedizione fu benedetta da Papa Alessandro VI.

Inoltre, durante il regno di re Enrico VII ci fu anche una fioritura artistica.

Egli inaugurò lo stile Tudor e fece venire in Inghilterra anche degli artisti italiani.

Dunque, questo re merita un posto importante nella storia.

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