Roger Ascham e l’inconsapevole influenza italiana

Roger Ascham

Quando si parla di Roger Ascham (1515-23 dicembre 1568) si parla di un personaggio storico poliedrico e importante, un visionario che seppe vedere oltre.

Lo scrittore e pedagogo inglese del XVI secolo fu un promotore della lingua e della cultura del suo Paese.

Infatti, Roger Ascham riteneva che l’inglese avesse la stessa dignità del francese e dell’italiano (volgare fiorentino) come lingua diplomatica.

Compì i suoi studi nel Saint John College ed ebbe contatti con gli umanisti italiani.

Attraverso questi ultimi, egli venne a contatto con i testi greci portati dagli eruditi bizantini fuggiti da Costantinopoli il 29 maggio 1453.

Nominato “regius professor” di greco nel 1540, Ascham ricevette una pensione da re Enrico VIII nel 1545.

Nello stesso anno, egli pubblicò la sua opera più nota intitolata “Toxophilus”, un’opera scritta in inglese.

Del resto, nel 1534, re Enrico VIII ruppe con la Chiesa cattolica.

Durante il regno del successore di Enrico, re Edoardo VI, l’Inghilterra divenne protestante.

Le messe iniziarono ad essere celebrate in inglese e non più in latino.

Ascham nutriva una certa ostilità verso certi costumi italiani che erano adottati dai giovani inglesi che venivano qui in Italia.

Egli arrivò a dire: “Inglesi italianati, diavoli incarnati“.

Aveva uno spirito quasi puritano.

Del resto, egli educò anche la futura regina Elisabetta I.

Le insegnò il greco e il latino.

Servì durante i regni di re Enrico VIII, di re Edoardo VI, della regina Maria I e della regina Elisabetta I.

Vide i cambiamenti di regno e di religione.

Infatti, passò dal cattolicesimo alla politica scismatica di re Enrico VIII, il quale ruppe con Roma ma mantenne i dogmi e la messa del cattolicesimo, al protestantesimo spinto di re Edoardo VI e alla restaurazione cattolica del regno della regina Maria I, per arrivare all’anglicanesimo della regina Elisabetta I, una sorta di compromesso tra cattolicesimo e protestantesimo.

Eppure, continuò ad insegnare, sperando che la sua lingua diventasse riconosciuta a livello internazionale.

Oggi, in qualche modo, la sua opera è compiuta.

Eppure, egli dovette tanta parte del suo sapere agli umanisti italiani.

Dunque, se pur inconsapevolmente, Roger Ascham fu influenzato dalla cultura italiana.

Però, non ditelo agli Inglesi.

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