Sala di Amore e Psiche, un mistero tutto esoterico ed alchemico?

sala di Amore e Psiche

A Mantova, vi è Palazzo Te, un edificio che ospita opere sorprendenti come gli affreschi della Sala di Amore e Psiche.

In passato, ho già scritto di quell’edificio.

A volere quest’opera fu Federico II Gonzaga (17 maggio 1500-28 giugno 1540), già quinto marchese di Mantova, dal 1530 primo duca di Mantova e dal 1536 ventiseiesimo marchese del Monferrato.

Essa fu realizzata tra il 1524 ed il 1534.

L’artista che la fece fu Giulio Romano (1499-1° novembre 1546)

Ora, nell’articolo precedente, ho scritto della Sala dei Giganti.

Ora, scriverò di un’altra sala molto interessante: la Sala di Amore e Psiche.

Si tratta di una sala nel quale si dovrebbe celebrare l’amore, forse, quello tra il duca ed Isabella Boschetti.

Esso era anche il luogo nel quale il signore mantovano banchettava con l’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V d’Asburgo (24 febbraio 1500-21 settembre 1558).

Ora, la sala in questione ha un mistero.

Il soffitto è decorato con gli affreschi (di Giulio Romano) che mostrano la storia mitologia di Amore e Psiche.

Esso è diviso in otto ottagoni disposti come gli otto angoli di un grande ottagono.

Al centro di questo “ottagono”, vi è un quadrato (con l’immagine centrale della storia con altri “mezzi ottagoni” disposti intorno ad esso come una croce.

Ora, il quadrato è simbolo di perfezione ed il numero otto è simbolo dell’infinito.

Inoltre, la storia stessa dell’amore tra Amore e Psiche ripropone il tema alchemico dell’unione tra lo zolfo, come simbolo maschile, e del mercurio, che è simbolo femminile.

Anche il pavimento nasconde il medesimo mistero.

Si sa che tra i nobili del passato l’esoterismo fu in voga.

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