San Pio da Pietrelcina ed il diavolo, uno scontro vinto dall’umile frate

San Pio da Pietrelcina

Oggi, si festeggia San Pio da Pietrelcina, l’umile frate con le stimmate, il quale lasciò questo mondo il 23 settembre 1968.

L’umile frate campano visse esperienze soprannaturali, come le stimmate e la bilocazione.

Inoltre, conosceva i peccati di coloro che confessava, prima che questi parlassero al confessionale.

Vedeva Gesù Cristo e la Vergine Maria.

Oltre a ciò, San Pio da Pietrelcina ebbe molti scontri con l‘eterno sconfitto, il diavolo.

Il diavolo tentava San Pio e lo minacciava.

Il maligno era molto presente nella vita del santo.

Si presentava al frate sotto forma di cane feroce o nelle sembianze di persone da lui conosciute, come il suo padre spirituale.

A volte, gli si presentava sotto altre forme.

Questa è una testimonianza riportata da San Pio da Pietrelcina a padre Tarcisio da Cervinara:

Una mattina mentre stavo confessando gli uomini mi si presenta un signore alto, snello, vestito con una certa raffinatezza e dai modi garbati, gentili. Inginocchiatosi questo sconosciuto incomincia a palesare i suoi peccati che erano di ogni genere contro Dio, contro il prossimo, contro la morale: tutti aberranti.

Mi colpì una cosa

Per tutte le accuse, anche dopo la mia riprensione, fatta adducendo come prova la parola di Dio, il magistero della Chiesa, la morale dei santi, questo enigmatico penitente controbatteva le mie parole giustificando, con estrema abilità e con ricercatissimo garbo, ogni genere di peccato, svuotandolo di qualsiasi malizia e cercando allo stesso tempo di rendere normali, naturali, umanamente indifferenti tutti gli atti peccaminosi.

E questo non solo per i peccati che erano raccapriccianti contro Dio, Gesù, la Madonna, i Santi, che indicava con perifrasi irriverenti senza mai nominarli, ma anche per i peccati che erano moralmente tanto sporchi e rozzi da toccare il fondo della più stomachevole cloaca

.Le risposte, che questo enigmatico penitente dava di volta in volta alle mie argomentazioni, con abile sottigliezza e con ovattata malizia, mi impressionavano. 

Tra me e me, domandandomi, dicevo:”Chi è costui?” Da che mondo viene? Chi sarà mai?”.

E cercavo di fissarlo bene in volto per leggere eventualmente qualcosa tra le pieghe del suo viso; e allo stesso tempo aguzzavo le orecchie a ogni sua parola in modo che nessuna di esse mi sfuggisse per soppesarle in tutta la loro portata.

A un certo momento, per una luce interiore vivida e fulgida percepii chiaramente chi era colui che mi stava dinanzi.

E con tono deciso e imperioso gli dissi:”Di’ viva Gesù, viva Maria”.

Appena pronunziati questi soavissimi e potentissimi nomi, satana sparisce all’istante in un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sé un insopportabile irrespirabile fetore”.

Capitava anche che il diavolo attaccasse fisicamente il frate.

Questo tipo di azione rientra tra le azioni straordinarie del demonio.

Essa è chiamata vessazione.

La vessazione può essere anche permessa da Dio (entro una certa misura) per mettere alla prova le persone votate alla santità, come San Pio da Pietrelcina.

Quest’ultimo vinse ogni prova ed oggi è menzionato tra i santi.

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