Tradimentu Wilhelmi abbatis/ Il tradimento dell’abate Guglielmo

Questa è la mia poesia intitolata “Tradimentu Wilhelmi abbatis”, ossia “Il tradimento dell’abate Guglielmo”:

TRADIMENTU WILHELMI ABBATIS

Tradimentu fici granni…

pì lu puturi aviri et pusillanimitam…

Wilhelmus Vestmonasteriensis abbas…

ca Henrici regis sbagghiu pigghiau…

et cum iddu abbatiam finìu…

sed iddu ancu ristau…

et la fidu puru tradìu.

IL TRADIMENTO DE L’ABATE GUGLIELMO

Tradimento fece grande…

per il potere aver e codardia…

Guglielmo di Westminster abate…

che di re Enrico pigliò lo sbaglio.

e con egli l’abbazia finì…

ma egli anco restò…

e la fede pur tradì.

Questa poesia parla di William Benson.

Morto nel 1549, Benson fu l’ultimo abate dell’abbazia di Westminster, escludendo John Feckenham (1515-1584).

Quest’ultimo divenne abate durante il regno della regina Maria I (1553-1558), periodo nel quale l’abbazia fu restaurata.

Divenuto abate di Westminster nel 1533, Benson accettò la politica di re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547), dopo che questi condusse lo Scisma anglicano del 1534.

Cercò di indurre Thomas More (San Tommaso Moro, 1478-6 luglio 1535) a cambiare idea circa il matrimonio del re con Anna Bolena e la nuova politica religiosa.

Nel 1536, re Enrico VIII iniziò la dissoluzione dei monasteri.

L’abbazia di Westminster sembrò non essere toccata da ciò ma nel 1539 il re ne assunse il controllo.

Nel 1540, il re trasformò l’abbazia in una diocesi (senza l’approvazione del Papa) e Benson cedette.

L’abate divenne primo decano della nuova cattedrale.

Come decano, Benson rimase in carica anche durante il regno di Edoardo VI (che fu tra il 1547 e il 1553) e nel 1547, mentre già si discuteva l’attuazione dei nuovi provvedimenti religiosi di stampo protestante, egli si disse favorevole alla liceità del matrimonio dei preti.

Morì nel 1549, lasciando molti bene ai protestanti Paul Fagius e Martin Bucer.

Benson può essere visto come l’esempio di arrivismo e di tradimento di ciò in cui si crede.

Il suo successore, Feckenham, fu fedele alle sue idee.

Quando la regina Maria morì e le succedette la sorellastra Elisabetta, Feckenham non accettò il ritorno dell’anglicanesimo e morì prigioniero.

Questo deve essere ricordato come un esempio di coerenza e di fede, coerenza e fede che Benson non ebbe.

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