Una breve riflessione che condivido con voi

breve riflessione

Oggi, è il giorno di San Biagio ma voglio condividere con voi una breve riflessione al di là del tema inerente santo del giorno.

Nel giorno di San Biagio si consumano gli ultimi panettoni.

Il 3 febbraio del 1997, di ventisette anni fa, venne a mancare mia nonna Maria, la mamma di mia madre.

Morì a causa di un cancro.

Ora, faccio la mia breve riflessione.

Oggi, mia nonna è sepolta in Sicilia, a Galati Mamertino, con mio nonno.

Certamente, ci saranno quelli che andranno a pregare alla sua tomba.

Lo farei anch’io, se andassi in Sicilia più spesso ma le circostanze me l’hanno impedito, fino ad ora.

In compenso, faccio dire le messe per lei, per gli altri miei nonni, per mia madre, per gli altri parenti e anche per qualche persona con la quale ho instaurato un’amicizia.

Però, vorrei andare in Sicilia più spesso, anche per poter mettere un fiore alla tomba dei miei nonni.

Del resto, vado sempre volentieri in Sicilia.

Ora, entro nel vivo di questa breve riflessione.

Durante le messe, qui a Roncoferraro, sento alcuni preti che criticano la pratica della cremazione con dispersione delle ceneri.

Personalmente, condivido tale critica, poiché fare una cosa del genere equivale a dire: “Chi è morto non esiste più per gli altri e non ha più nemmeno il diritto di essere ricordato”.

Non esiste più né fisicamente, né spiritualmente né nella memoria.

Proprio perché la salma di una determinata persona è bruciata e le sue ceneri sono disperse, per quella persona non vi è neppure una tomba, una testimonianza della sua esistenza.

A lungo andare, quando i cari di quella persona moriranno, anche la sua memoria scomparirà e sarà come se quella persona non fosse mai esistita.

Ciò è brutto.

Però, dall’altra parte, mi viene da fare anche un’altra considerazione.

Pur non approvando tale pratica, comprendo molti che fanno ricorso ad essa al momento della loro dipartenza.

Infatti, quando vado al cimitero per fare visita alla tomba di mia madre, vedo che ci sono delle tombe lasciate a sé stesse.

Anche questo è brutto.

Dunque, io cosa dovrei dire?

Non ho una famiglia (perché sono celibe e non ho figli) e gli amici vanno e vengono.

Di questo passo, molto probabilmente quando non sarò più qui (ovviamente, il più tardi possibile perché tengo alla mia pellaccia) nessuno pregherà sulla mia tomba o si ricorderà di me.

Anzi, non sarà detta neppure una messa per me.

A me converrebbe farmi cremare e fare disperdere le ceneri dei miei resti.

Però, se lo facessi, andrei contro me stesso.

Con questa breve riflessione, voglio fare capire che oggi ci sono tanto egoismo e tanto materialismo.

Si pensa a sé stessi e una volta che si sono soddisfatti i propri bisogni materiali nel momento, tutto si è risolto.

Questo discorso ci sta ma il problema è il fatto che tanta gente non guardi oltre il proprio naso.

Dunque, il pronome “io” sostituisce il “noi”.

I rapporti umani sono regolati solo sul fatto di dare sempre qualcosa.

Ergo, si è amici se si da qualcosa di materiale e in caso contrario non ci si saluta nemmeno.

Una volta, mi sono sentito dire che sono diventato amico di una persona perché quest’ultima ha i soldi.

Non è affatto così.

Infatti, sono diventato amico di quella persona (con la quale ho ancora oggi un rapporto di amicizia) per ciò che ella è.

Addirittura, c’è chi dice che io abbia legato con certe persone per fregare altri.

Ovviamente, ciò non è vero.

Noi ci lamentiamo delle guerre nel mondo ma trascuriamo ciò che accade nelle nostre immediate vicinanze.

Questo è un dato di fatto ed è una triste realtà.

Oggi, è il giorno di San Biagio, il santo vescovo vissuto a Sebaste tra il III e il IV secolo DC.

Si compiono certi riti perché di quel santo ci sono prove dell’esistenza.

Al giorno d’oggi, invece, ci sono persone che vogliono scomparire del tutto.

Come ho scritto prima, questa è una triste realtà.

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