Babeuf e l’utopia che divenne un incubo

Nel pieno della Rivoluzione francese del 1789, una delle figure che emersero fu quella di François-Noël Babeuf (23 novembre 1760-27 maggio 1797).

Giornalista e politico, Babeuf si fece chiamare Gracco, in memoria dei fratelli Gracchi, tribuni della plebe dell’Antica Roma.

Abbracciò le idee dell’Illuminismo, avvicinandosi a Voltaire e a Rousseau, e mise al centro della sua azione politica l’uguaglianza.

Prese parte a tutti gli eventi della Rivoluzione, schierandosi coi sanculotti.

Per vivere, s’impiegò nel giornale Le Courrier de l’Europe, inviando a Londra le corrispondenze sulla situazione della capitale, in cui alle crescenti difficoltà economiche si univano i problemi dell’approvvigionamento che fecero nascere la credenza di un complotto aristocratico per affamare la popolazione – il pact de famine, patto di carestia.

Ad un certo punto, però, egli raggiunse il massimo della notorietà.

Nel 1796, Babeuf mise in atto la Congiura degli Eguali.

Infatti, egli fondò la famosa Società degli Eguali, un gruppo che sosteneva che tutti gli stomachi fossero eguali e che quindi si dovesse abolire la proprietà privata.

Di questo gruppo fece parte anche Filippo Buonarroti (1761-1837), discendente del noto artista Michelangelo.

La visione politica del gruppo era incentrata sulla sovranità popolare e sulla democrazia diretta e non rappresentativa.

Si rifece, però, anche a Rousseau , con il quale condivideva la visione di uno Stato che ponesse le basi per una ridistribuzione della ricchezza, riformando profondamente l’apparato statale.

Tuttavia la Società degli Eguali voleva abolire anche l’ultimo tassello della disuguaglianza umana: la proprietà privata.

Tale visione non fu molto dissimile da quella di personaggi come l’anabattista Thomas Müntzer (1489-27 maggio 1525) ed i suoi correligionari che a Münster instaurarono il loro regime di terrore tra il 1534 e il 1535.

Proprio il caso di Münster dimostrò quanto fosse dannosa e fallimentare l’idea di una società senza proprietà privata.

Anzi, personaggi come Müntzer furono i precursori di Babeuf e Babeuf fu precursore di Karl Marx e della Fabian Society.

Ogni persona ha uno stomaco e un corpo come tutte le altre.

Dunque, ogni persona deve vedere riconosciuta la sua dignità.

Però, l’eguaglianza non può essere imposta con la forza e negando i diritti individuali, anche perché se è vero che ogni persona ha un corpo e uno stomaco come tutte le altre è anche vero che ognuno di noi è unico al mondo.

Per questo motivo, per esempio, non può essere negato il diritto di proprietà come qualsiasi altro diritto individuale.

Il diritto di proprietà è un diritti della persona in quanto individuo.

Al momento in cui si toglie il diritto di proprietà si cominciano a negare altri diritti individuali.

Quello che si sta vedendo in questi tempi, con certe politiche “green“, è un assaggio di ciò.

Il 27 febbraio 1796, Napoleone Bonaparte chiuse la Società degli Eguali.

Babeuf fu arrestato il 10 maggio.

Processato, egli fu condannato a morte il 26 maggio 1797 e la condanna fu resa esecutiva il giorno dopo.

Babeuf morì ma le sue idee continuarono ad andare avanti e a causare danni.

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