Campi Flegrei, l’Inferno è dietro l’angolo?

Campi Flegrei

Nella zona dei Campi Flegrei si continua a ballare e sembra che i fenomeni sismici non cessino e la paura sale.

Chi abita nella zona dei Campi Flegrei sa benissimo dei rischi che corre.

La zona è un supervulcano ed è un supervulcano in buona parte attivo.

L’ultima eruzione dei Campi Flegrei fu il 29 novembre 1538, anno in cui fu firmata la tregua di Nizza tra l’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V d’Asburgo, il quale era anche di Spagna, re di Napoli e di Sicilia, e il re di Francia Francesco II di Valois.

Dunque, il rischio di nuove eruzioni c’è.

Un supervulcano è un vulcano senza il monte (o cono lavico) che si forma con le eruzioni ma è un’area con più crateri vulcanici con piccoli coni.

Il supervulcano in questione, i Campi Flegrei, è un supervulcano caratterizzato da un’attività vulcaniana.

Cosa significa ciò?

Le eruzioni di tipo vulcaniano mostrano diverse caratteristiche comuni.

La massa delle rocce espulse durante l’eruzione è di solito compresa tra le 102 – 106 tonnellate e contiene una elevata proporzione di materiale non magmatico (> 50%).

Durante i periodi di attività vulcanica, gli intervalli tra le esplosioni variano da meno di un minuto (e.g. Anak Krakatoa) a circa un giorno.

Dunque, il supervulcano flegreo è esplosivo.

Non può essere paragonato alla caldera di Yellowstone ma può fare male lo stesso, in caso di eruzione.

Il termine “vulcaniano” sta ad indicare un paragone con Vulcano, una delle isole dell’Arcipelago delle Isole Eolie, e fu coniato da Giuseppe Mercalli (1850-1914).

Un’eruzione vulcaniana è più esplosiva di quella hawaiana, stromboliana e stromboliana-vulcaniana ma è meno violenta di quella vesuviana, quella pliniana, quella krakatoiana , quella ultrapliniana e di quella mega-colossale

Un’eruzione pliniana fu quella del Vesuvio che avvenne nel 79 DC.

La caldera di Yellowstone può dare luogo ad un’eruzione mega-colossale.

Lo fece già tra il 210.000.000 e il 640.000 AC.

Sia chiaro, non voglio diffondere allarmismo.

La zona dei Campi Flegrei è monitorata.

Certamente, non bastano i terremoti a dire che il supervulcano possa eruttare da un momento all’altro.

Debbono esserci altri segnali, come (per esempio) le fonti inaridite e l’aumento delle attività delle fumarole.

Però, il fatto che ci siano terremoti deve farci alzare la guardia, come si suole dire.

Dobbiamo essere preparati ad ogni situazione.

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