Re Enrico VIII e il santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie

L’immagine qui sopra è quella di un ritratto allegorico di re Enrico VIII d’Inghilterra (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) e la sua famiglia.

Il quadro è allegorico.

Infatti, il quadro è intitolato “Allegoria della successione Tudor“.

Manco a dirlo, il quadro mi è stato segnalato dall’amica Eleonora.

Non si conosce l’autore.

Esso fu dipinto nel 1572, nel periodo del regno della regina Elisabetta I, figlia di re Enrico VIII.

Come ho scritto prima, il quadro è allegorico.

Al centro, seduto sul trono, vi è lo stesso sovrano, il quale era morto da un bel po’ di tempo, al momento della realizzazione del dipinto.

Alla sua sinistra, in ginocchio, è raffigurato suo figlio, re Edoardo VI (12 ottobre 1537-6 luglio 1553).

Anche re Edoardo VI era morto da anni.

Sempre alla sinistra di re Enrico VIII compaiono la regina Elisabetta I (7 settembre 1533-24 marzo 1603) e altre due figure che rappresentano la Pace e l’Abbondanza.

La Pace tiene la mano ad Elisabetta e l’Abbondanza ha in mano la cornucopia.

Enrico è ritratto nell’atto di consegnare la spada della giustizia al figlio Edoardo.

Alla destra del re, compaiono la figura della regina Maria I (figlia di primo letto di Enrico e sorellastra di Elisabetta e di Edoardo, 18 febbraio 1516-17 novembre 1558) e suo marito, re Filippo II di Spagna (21 febbraio 1527-13 febbraio 1598).

L’ultima figura sulla destra è quella del dio Marte, il dio romano della guerra.

Re Enrico VIII, re Edoardo VI e la regina Elisabetta I sono su un tappeto.

La regina Maria I, re Filippo II e Marte sono nella zona adiacente al tappeto ma non su di esso.

L’allegoria può essere letta in questo modo: il tappeto rappresenta la Chiesa d’Inghilterra.

Dunque, stando alla rappresentazione, la pace e l’abbondanza sono garantite dalla successione al trono dei protestanti.

Al contrario i cattolici Maria e Filippo portano la guerra.

Alle spalle di Marte, di re Filippo II e della regina Maria I (nell’estremità di destra del quadro) vi è la rappresentazione di Roma, con tanto di cupolone.

Dunque, il messaggio è chiaro ancora oggi: Maria e Filippo avrebbero riportato l’Inghilterra al cattolicesimo e alla schiavitù di Roma.

Roma faceva paura ai protestanti inglesi.

Per il protestantesimo cinquecentesco, Roma era la sede dell’Anticristo.

Marte rappresenta la guerra e per Elisabetta il cattolicesimo era sinonimo di guerra.

Si tratta di una rappresentazione del periodo elisabettiano, una rappresentazione fortemente anticattolica.

La regina Elisabetta I era protestante e nel 1559 ristabilì l’anglicanesimo, dopo la tentata restaurazione cattolica della sorellastra, la regina Maria I.

Ora, però, vi è anche qualcosa di incredibile.

Guardando un video del santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie di Curtatone, il quale si trova in Provincia di Mantova.

Una delle statue della chiesa somiglia molto a dio Marte raffigurato nel quadro.

La statua, che si nota nella foto qui sopra, si trova alla destra di chi entra nella chiesa.

Ho fatto una ricerca sulla statua e ho scoperto che è quella del Connestabile Carlo di Borbone (17 febbraio 1490-6 maggio 1527), un personaggio sul quale ci sarebbe da scrivere.

Infatti, egli si ribellò al re di Francia Francesco I di Valois (il suo stesso re) e si alleò con l’imperatore Carlo V.

Sotto la statua, vi è la metopa che recita: “Il forte braccio, e la cervice altera, Ch’a niun volle piegar Borbone invitto Quivi umilia a Colei, che in cielo impera”.

Dunque, il Connestabile di Borbone era legato agli Asburgo.

Re Filippo II, figlio dell’imperatore Carlo V, era un Asburgo.

Tra l’altro, il Connestabile di Borbone partecipò al saccheggio di Roma che ci fu nel 1527.

Per la cronaca, nel santuario sono presenti anche le statue raffiguranti l’imperatore Carlo V e re Filippo II.

Filippo è ritratto con le insegne del Toson d’Oro.

Come ho scritto prima, l’immagine di Marte nel quadro allegorico dei Tudor somiglia molto alla statua del Connestabile di Borbone.

Dunque, l’autore (ignoto) del quadro potrebbe essere venuto qui a Mantova?

Potrebbe avere visitato il santuario?

Sappiamo tutti dei rapporti che ci furono tra il Ducato di Mantova ed il Regno d’Inghilterra.

Il quadro altro non potrebbe essere che una testimonianza di ciò.

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