Su “Italia chiama Italia”, il giornale sul quale scrivo anch’io, vi è un bell’articolo che parla del Columbus Day a New York.
L’articolo è stato scritto da Laura Neri e parla della visita del ministro Sangiuliano a New York, in occasione del Columbus Day.
Il 12 ottobre 1492, il navigatore genovese Cristoforo Colombo raggiunse le cose di un “Nuovo Mondo”, le terre americane.
Questo diede inizio alla colonizzazione degli Europei nel continente americano.
I fautori del “politicamente corretto”, coloro che portano avanti la famosa ideologia woke, vorrebbero cancellare questo capitolo della storia.
La storia parla anche di conquiste.
Penso, per esempio, all’Impero Romano, il quale conquistò l’Europa.
La storia non può essere riscritta.
Roma conquistò l’Europa e influenzò anche tutte le civiltà successive che vissero in quest’ultima.
Penso anche alla lingua inglese, lingua germanica che però subì le influenze dal latino.
Per esempio, il verbo “aspettare” in inglese si può nella forma germanica, “to wait”, e in quella romanza, “to expect”, oppure la città può essere chiamata “town” o “city”.
A volte, penso che i progressisti americani, i quali tanto sostengono la cultura “woke”, siano anche un po’ coglioni.
Mi sia scusato il termine ma non riuscivo a trovarne un altro un po’ più grazioso col quale poter rendere l’idea.
Buttare giù le statue dei personaggi importanti per la propria storia equivale a segare il ramo sul quale si è seduti.
Non mi garba essere volgare ma non mi veniva nessun altro termine col quale definire certi personaggi.
Se non fosse stato per quelle dinamiche della storia che essi condannano non esisterebbero loro né esisterebbe la loro lingua.
Certamente, insultare la figura di Cristoforo Colombo equivale ad insultare l’Italia.
Cristoforo Colombo rappresentò l’Italia e la cultura marinara italiana.
Insultare la sua figura e non celebrare ciò che fece equivale a offendere noi italiani.
Dunque, il Columbus Day sia celebrato e preservato.