Dai libri scritti ad una mia riflessione sulla paternità

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Come voi tutti ben sapete, io scrivo e pubblico libri e ho appena aggiustato e reso anche in formato cartaceo il mio libro intitolato “Da Milano a Salerno“.

Mentre stavo aggiustando il libro per la pubblicazione mi sono ricordato una riflessione che mi è venuta mente ieri mentre parlavo con la mia amica Eleonora Serra.

Tra l’altro, oggi è il 19 marzo, giorno di San Giuseppe e della festa del papà.

Colgo l’occasione per fare i miei auguri a tutti i papà…a cominciare dal mio.

Ad oggi, rebus sic stantibus, non ho una famiglia.

Non ho moglie né ho figli.

Del futuro non si sa nulla ma ad oggi non sono sposato né ho figli.

Sinceramente, non so neppure se sarò un buon marito o un buon padre, quando e (soprattutto) se mi sposerò.

I figli sono coloro che portano avanti il ricordo di una persona, quando quest’ultima non sarà più tra noi.

Questa è una sacrosanta verità.

Se io restassi così, non ammogliato e senza figli, la mia memoria sarebbe trasmessa dai miei libri.

Chi leggerà i miei libri, quando non sarò più in questo mondo, si ricorderà di me, in qualche modo.

Ovviamente, ho anche lo scopo di guadagnare dei soldi.

Questo è evidente.

Però, coi miei libri, vorrei anche essere ricordato.

Vedete, la vita è una strada, come quella raffigurata nella foto qui sopra, foto che ho usato come copertina del libro.

La foto è dell’Autostrada A1 Milano-Napoli, all’altezza della galleria “Citerna”.

La strada della vita, però, non è come l’autostrada.

Una persona che si trova sull’autostrada può tornare indietro, imboccando la prima uscita, rientrando nell’autostrada e ripercorrendola nella direzione opposta.

Invece, sulla strada della vita si va avanti.

Non c’è possibilità di tornare indietro.

Certe scelte prese in passato possono pesare sul futuro e cambiare direzione diventa difficile.

Certo, la strada della vita è anche una strada che passa attraverso una coltre di nebbia.

Alcuni ricordi meno importanti possono sparire e il futuro è un’incognita.

Anche i ricordi più importanti possono essere influenzati dal modo nel quale la persona che li prova ha vissuto il fatto dal quale sono scaturiti.

Comunque, la migliore memoria di una persona è rappresentata dai propri figli.

Il comportamento di questi ultimi può dire molto sul proprio padre e dei figli che si comportano bene nella società ci dicono che il loro padre (ovviamente con la loro madre) ha fatto un buon lavoro.

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