Foibe: il ricordo è giusto

Foibe

L’eccidio delle foibe fu un vero e proprio genocidio come altre azioni criminose analoghe. Un genocidio è l’eliminazione di un popolo.

Gli italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia furono sterminati perché italiani.

Ci vuole tanto a capirlo.

L’eccidio delle foibe ebbe radici lontane.

Già nel 1866, con il proclama dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, pose le basi di ciò che sarebbe accaduto durante la II Guerra Mondiale.

Con il proclama in questione, l’imperatore volle cacciare dalle loro terre gli italiani del Trentino, della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia, per rimpiazzarli con elementi germanici e slavi.

Quando l’Italia poté annettere i succitati territori si cercò di difenderne l’identità italiana.

Il resto è storia nota.

Negli anni ’40 del secolo scorso, il dittatore comunista jugoslavo Tito si prese la Venezia Giulia, l’Istria e la Dalmazia e gli italiani ivi residenti furono costretti a scappare per non essere uccisi e gettati nelle doline carsiche, le famigerate foibe.

Questa è storia.

Quello che Tito e i suoi fecero fu orribile.

Stuprarono le donne e le uccisero.

Mi viene in mente il caso di Norma Cossetto.

Uccisero tante persone che ebbero l’unica colpa nel fatto di essere italiane.

La cosa che mi fa orrore è il fatto che ancora oggi ci siano dei personaggi che celebrano Tito e i suoi come eroi e che chi mette in discussione le loro tesi sia apostrofato come “revisionista” e “neofascista”.

Dire che Tito fu un criminale non è revisionismo.

Non è nemmeno neofascismo.

Dire che Tito fu un criminale è dire la verità.

Tito e i suoi furono dei criminali.

Anzi, la cittadinanza onoraria conferita al dittatore dovrebbe essere revocata.

Evidentemente, per alcuni, i genocidi non sono tutti uguali.

Però, la verità sotto gli occhi di tutti.

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