Giovanni Acuto e la Guerra degli Otto Santi

Giovanni Acuto

Questa è la mia poesia scritta in maccheronico-siciliano e in italiano intitolata “Ioannes Acutus”, ossia “Giovanni Acuto”:

IOANNES ACUTUS

Anglicus cunnutteru ca fu…

opira ibi ‘n Italia pristau…

Ioannes Acutus…et nobbili divintau…

et de Octo Sanctis pugnam…

etiam forti iddu cummattìu…

et pì Florentiam valuri appi…

certu et ibi murìu.

GIOVANNI ACUTO

Condottier anglo che fu…

opera ivi in Italia prestò…

Giovanni Acuto…e nobil diventò…

e de gli Otto Santi la guerra…

anco forte egli combatté…

e per Fiorenza valor ebbe…

certo ed ivi egli perì.

Quando si parla degli Inglesi italianati (dei quali scrisse Roger Ascham) non si può non parlare di John Hawkwood (1320-14 marzo 1394).

Questi fu un capitano di ventura che operò qui in Italia.

Egli divenne noto come Giovanni Acuto.

Figlio di un conciatore di pelli di Sible Hedingham, una cittadina dell’Essex, Hawkwood servì re Edoardo III, durante la Guerra dei Cent’anni.

Dopo la fine della prima fase del conflitto, nel 1360, egli fondò la Compagnia Bianca, una compagnia di ventura che operava al soldo dello Stato che la pagava di più.

Questo aprì la strada per l’Italia ad Hawkwood.

All’inizio della sua avventura italiana, nel 1362, il militare operò al servizio del marchese del Monferrato Giovanni II Paleologo (1321-1372).

In questo modo, il condottiero divenne molto potente.

Infatti, egli assunse le signorie di Caraglio, Bertinoro, Bagnacavallo, Conselice, Cotignola, Faenza, Massa Lombarda, Castrocaro Terme, Sant’Arcangelo di Romagna e Montecchio Vesponi.

Fu anche signore di Gazzuolo, qui in Provincia di Mantova.

Si distinse per la particolare ferocia nei combattimenti.

Lo stesso conte Amedeo VI di Savoia (1334-1° marzo 1383) fu costretto a pagare un lauto riscatto per poter tornare in liberta, dopo che fu sconfitto da lui.

Poi, operò al servizio di vari Stati italiani, come la Repubblica di Pisa, quella di Firenze e per la Signoria di Milano di Bernabò Visconti.

Di questi, Acuto sposò la figlia illegittima Donnina.

Tuttavia, il rapporto col Visconti si ruppe e l’inglese fece un trattato di amicizia con Firenze.

Nel 1387, egli combatté e vinse la Battaglia di Castagnaro, al servizio di Padova.

Sconfisse Verona.

Infine, Acuto si schierò con Firenze.

Si insediò nel castello di Montecchio Vesponi, presso Castiglion Fiorentino, in Provincia di Arezzo.

Combatté la Guerra degli Otto Santi, una guerra che ci fu tra lo Firenze e lo Stato Pontificio.

Acuto combatté al soldo del Papa.

Nel 1377, Acuto cambiò fronte e si schierò con i Fiorentini mentre il clero fiorentino fu tassato e costretto a riaprire le chiese.

Infatti, Papa Gregorio XI scomunicò Firenze.

Dopo una trattativa, il successore di Gregorio, Papa Urbano VI, riuscì a firmare il trattato di pace.

Giovanni Acuto morì il 14 marzo 1394.

Fu sepolto nella cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore con grandi onori.

I suoi resti furono riportati nella città natale dal figlio John Jr, dietro richiesta di re Riccardo II.

In sua memoria, Firenze fece erigere un monumento equestre a lui dedicato da Paolo Uccello.

Il lavoro è del 1436 e si trova nella cattedrale.

Sul basamento è scritto: “Joannes Acutus Eques Britannicus Dux Aetatis Suae Cautissimus Et Rei Militaris Peritissimus Habitus Est“.

Questo, forse, creò il legame tra gli inglesi e la Toscana.

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