Gli schiavi del giorno d’oggi

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Anche al giorno d’oggi ci sono gli schiavi ma oggi vi è una schiavitù volontaria, una schiavitù che è voluta dalla persone.

Prendo spunto dal libro di Eleonora Serra che è intitolato “I cento comandamenti dello schiavo“.

La foto qui sopra è uno screenshot del suo libro.

Anche oggi ci sono gli schiavi.

Però, si tratta di schiavi diversi rispetto a quelli dell’Antica Roma.

Infatti, questi nuovi schiavi hanno un’apparente libertà nella tecnologia.

Tuttavia, queste persone non sono libere.

Esse, infatti, vivono la schiavitù del proprio lavoro e in certi riti della vita quotidiana.

Non si lavora più per vivere ma si vive per lavorare.

Da mezzo che serve a garantire una buona vita e dignità, il lavoro si è trasformato nel fine.

Anzi, è diventato una sorta idolo.

Le persone hanno smesso di pensare e hanno iniziato a dare credito a notizie preconfezionate.

Ciò è fatto con certi strumenti, come la paura.

Si è visto durante il Covid.

Pur di andare a lavorare senza problemi, molti hanno scelto di farsi iniettare un vaccino di dubbia validità e che oramai è noto per la questione degli effetti avversi.

Io stesso ne so qualcosa, avendo preso due dosi per poter lavorare tranquillamente.

Ho lavorato per un mese, come da contratto, e poi sono rimasto a casa.

Purtroppo, dopo la seconda dose ho iniziato ad avere parestesie ad una gamba e in parte a un braccio.

Nonostante le mie perplessità e le mie fobie, ho preso due dosi di quel vaccino e dopo la seconda dose ho iniziato ad avere problemi.

Quando mi hanno chiesto di prendere la terza dose, io mi sono rifiutato e quando mi è scaduto il Green Pass ho dovuto fare delle rinunce.

Lo stesso discorso è valso anche per i divertimenti.

Eppure, ci sono stati uomini di scienza che hanno più volte cercato di invitare alla prudenza riguardo ai vaccini.

Purtroppo, la paura di non poter lavorare lavorare e di non poter andare al ristorante, in discoteca o allo stadio.

Questa è la nuova schiavitù.

Questa società è fatta di persone schiave del lavoro e di ogni altro rito che compie in una giornata.

Chi ha interesse a mettere in piedi questo tipo di regime sa queste cose.

Non a caso, il “Washington Post” ha definito l’Italia un “laboratorio sociale” per via del Green Pass.

Anche negli altri Paesi hanno preso delle misure assurde, anche se meno stringenti di quelle prese qui da noi.

Penso al “collare” imposto agli operai in Francia o alle misure imposte dal governo di Justin Trudeau in Canada.

Si vuole ridurre la società ad una massa di consumatori, una massa di teste che non pensano e che prendono per buona ogni cosa detta dall’altro, una massa di persone che devono solamente lavorare e accettare qualsiasi regola, come un gregge.

Questo futuro rischia di essere veramente spaventoso.

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