Hughie Hogg racconta: odiare è un diritto

Hughie Hogg
Hughie Hogg, personaggio della serie TV “Hazzard” impersonato da Jeff Altman

Salve, sono sempre io, il vostro Hughie Hogg e vi voglio parlare del tema dell’odio, un tema che oggi è spesso discusso.

Si parla tanto dell’odio in rete, il quale, per il Ministero degli Interni italiano è un fenomeno tragico.

Ora, dico la mia.

Partiamo dal fatto che l’odio sia una brutta cosa.

L’odio è un sentimento che è parte della natura umana.

Odiare una persona non è mai bello, a prescindere dal fatto che quella persona abbia fatto o meno qualcosa di male.

Hughie Hogg

Però, non si può trasformare l’odio in un reato, cosa che qualcuno vuole fare.

Per assurdo, odiare deve essere un diritto, come deve essere un diritto provare qualsiasi altro sentimento.

Certo, cristianamente parlando, odiare è un peccato ma il peccato è roba di competenza di Dio e della sua Chiesa e non dello Stato.

Lo Stato deve valutare altre cose.

Per esempio, una persona che odia il suo vicino di casa ma che non gli reca alcun danno deve essere mandata in galera?

Direi di no.

Al contrario, una persona che odia il suo vicino di casa e che cerca di ammazzarlo deve essere punita ai sensi della legge.

Il tentato omicidio è reato, come sono reati l’omicidio ed altre azioni stabilite come tali in termini legali.

Per esempio, io odio i nipotastri Duke.

Per il fatto che li odi non debbo essere mandato in galera.

Al contrario, dovrei essere mandato in galera quando compio un’azione contro di loro, per esempio, cercando di fregarli, anche se l’ho sempre fatta franca, anche grazie a mio zio Jefferson Davis Hogg, il boss della Contea di Hazzard.

Tra marpioni, ci intendiamo.

Che l’odio sia una brutta cosa è vero.

Nessuna persona con un poco di sale in zucca dice il contrario.

Non si dovrebbe odiare nessuno.

Però, non si possono punire legalmente i sentimenti.

Purtroppo, sembra che ci sia una deriva verso uno Stato etico, uno Stato che impone anche dei comportamenti che si possono regolamentare solo con buon senso e non con la legge.

La legge non serve per certe cose.

Anzi, la legge non deve servire per certe cose.

Questo è il crepuscolo dello Stato liberale.

Un assaggio di ciò è quello che si vede sui social network.

In nome della lotta all’odio in rete, si ricorre alla censura.

Questa è una follia alla stato puro.

Anche l’odio deve essere un diritto, finché non si trasforma in qualcosa di penalmente rilevante.

Ora, vi saluto.

Ci sentiremo in un’altra occasione.

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