Il nudismo non è libertà

Nudismo

Concordo con il titolo di Hoara Borselli su “Libero“: il nudismo non è libertà ma è solo volgarità fatta per un certo business.

La cantante Elodie ha posato nuda come mamma l’ha fatta per il lancio del suo nuovo singolo.

Ora, io penso che lo spogliarsi per farsi notare non sia un atto di libertà.

Cosa si vorrebbe dimostrare con il nudismo?

Elodie è una cantante.

Cosa fanno i cantanti?

I cantanti cantano.

Dunque, Elodie deve dimostrare il suo talento con la canzone.

Una cantante brava si riconosce dal suo talento canoro.

Elodie vuole dimostrare la sua bravura?

Allora, canti.

Cantando, Elodie potrà dimostrare di valere.

Invece, sembra che in questo mondo distopico i valori siano altri.

Vi è una grande prostituzione intellettuale, cosa che contraddice la vera libertà.

La prostituzione intellettuale sta nell’accettare certi canoni di questo mondo distopico, canoni che, per esempio, ci dicono che l’apparire sia più importante dell’essere.

In questo mondo, anche il sapere conta meno dell’apparire.

I talenti non contano nulla.

Non conta nulla essere bravi ma contano gli atti eclatanti, come il denudarsi in pubblico o rendere pubblici i propri segreti “piccanti”.

La prostituzione intellettuale sta nell’accettare questo modo di agire senza metterlo minimamente in discussione.

Elodie ritiene che il nudismo sia una forma di libertà?

Se ritiene questo, sbaglia.

Elodie farebbe una dichiarazione di libertà se, per esempio, cantasse canzoni i cui temi andrebbero contro la mentalità di questo sistema.

Oggi, essere liberi significa andare controcorrente rispetto al pensiero attualmente in voga e rifiutare ogni forma di prostituzione intellettuale.

Ergo, essere liberi significa pensare con la propria testa e rifiutare quella prostituzione intellettuale della quale ho scritto prima.

Le grandi persone sono coloro che vanno contro un certo pensiero dominante perché all’inizio potrebbero essere derise ma poi avranno la loro rivincita.

Chi è capace di capire…capisca.

Ringrazio l’amico Morris Sonnino dell’articolo di “Libero” che mi ha segnalato.

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